Mario De Fazio
Savona – «Si persevera nei tagli lineari e non mirati. A rischio è l’intera tenuta del sistema. La politica dei tagli, nel settore della Farmaceutica sul territorio ha raggiunto livelli non più sostenibili». Il grido d’allarme arriva da Federfarma Savona, pronta a far abbassare le saracinesche delle farmacie savonesi per protesta contro la politica di contenimento della spesa farmaceutica messa in campo dall’Asl 2.
Una sforbiciata che, secondo il presidente Aldo Gallo, mette a rischio decine di posti di lavoro, i servizi delle 112 farmacie della provincia e che potrebbe portare alla chiusura di quelle dei centri minori. La notizia riportata da Il Secolo XIX sulla previsione di un ulteriore taglio della spesa per la farmaceutica convenzionata di altri tre milioni, appostata in bilancio dall’Azienda sanitaria per il 2013, ha scatenato la reazione furente dell’associazione che rappresenta le farmacie private convenzionate con il servizio sanitario nazionale. Secondo i dati in possesso di Federfarma si starebbe arrivando quasi al paradosso che i costi dei farmaci della mutua supererebbero i guadagni: negli ultimi tre anni il numero delle ricette gestite dalle farmacie è rimasto praticamente lo stesso a fronte di una diminuzione del valore medio dei farmaci erogati del 15-20%, anno su anno, oltre ad un aumento molto significativo dei tempi di gestione di ogni singola ricetta
Il presidente Aldo Gallo non lesina stoccate. «Sono almeno cinque anni che la spesa farmaceutica territoriale regionale e anche quella della Asl 2 si contrae ogni anno, mediamente, di oltre il 10%. Risparmiare e far quadrare i conti non solo è utile ma indispensabile. Ma i risparmi devono essere mirati, reali, condivisi e non devono gravare sul cittadino e ricadere sulla professionalità della professione medica. E non rischiare di stravolgere il sistema, con una deriva pericolosa che potrebbe a breve portare a delle situazioni paradossali di black out del servizio farmaceutico sul territorio». Questa tendenza «palese e pericolosa» provoca per Gallo degli «effetti distorsivi che sono ormai una vera criticità sociale». Tra questi «i medici condizionati ben oltre la «appropriatezza pres