"Le stime sulla produzione farmaceutica del 2010 non sono estremamente positive". A dichiararlo è il presidente di Farmindustria Sergio Dompé, a margine della presentazione del terzo Rapporto dell’Osservatorio Pharmintech 2009 sull’indotto farmaceutico. Previsioni non positive "perché per quanto riguarda il mercato interno stimiamo un aumento della quantità pari a 2-3 punti percentuali e un’ulteriore riduzione del valore complessivo intorno a 1-1,5 punti percentuali. Se calcoliamo anche un misero 1% di inflazione, risulta una compressione dei margini di un altro 5%".
La situazione, riflette, "diventa sempre più difficile. E dobbiamo stare attenti a non perdere delle eccellenze". Quando le imprese italiane non ce la fanno più "de localizzano o prendono direttamente i beni da altri Paesi", avverte Dompé. "Il risultato pratico è che "lo Stato e le Regioni credono di aver risparmiato il 20-30%, perché sono riusciti ad acquisire" beni "a minor prezzo. Però in termini di sistema Paese si spende il 70- 80% in più considerando gli effetti su Welfare, investimenti, competitività, fisco". Per questo, prosegue, "chiediamo allo Stato di fare il proprio interesse, ma di guardare bene ai conti e di non mettere a rischio il sistema".
Nel settore farmaceutico, conclude, "è il primo anno che siamo passati a una bilancia dei pagamenti in passivo. E’ un segnale estremamente allarmante".
Lucia Scopelliti – 7 maggio 2010 – PharmaKronoos