Ho letto quanto sta accadendo nel nostro settore con particolare riguardo alla querelle fra Farmindustria – Stato – Federfarma. Sui vari siti e sui giornali on line abbiamo letto le varie posizioni, quelle del Governo sulla manovra, quello di Federfarma ed anche quelle di Farmindustria. Il quadro mi sembra molto chiaro. Ci sono dei sacrifici da fare ed in molti vorrebbero che fossero altri a farlo. E’ il classico modo di pensare all’italiana. Una mano lunga lunga per prendere ed una corta corta per dare.
Quello che però mi colpisce maggiormente e che faccio un poco fatica a comprendere è l’atteggiamento delle aziende farmaceutiche e della loro associazione di categoria. Si sono levate al cielo mille lamentele da parte prima del Dottor Dompè e poi finanche della presidente di Confindustria Dottoressa Marcegaglia su quanto sta accadendo nel settore farmaceutico.
Come tutti sappiamo benissimo, essendo abituati a leggere tanti bei numerini che le aziende ci forniscono, ogni analisi se si vuole, può essere completa e corretta oppure come troppo spesso accade può essere parziale e faziosa. Il Dottor Dompè forse perché abituato a leggere solo certi numeri ogni tanto ne scorda altri. Bene cerchiamo di fare chiarezza e di spiegarci meglio.
Tratto da asca on line del 08 luglio 2010 : Cosi dice Dompe: ”I dati del Rapporto Osmed 2009, resi noti oggi, confermano il calo del prezzo dei farmaci del 3,2%, dopo una serie di diminuzioni consecutive dal 2003 in avanti. Cosi’ come evidenziano anche la riduzione della spesa farmaceutica a carico del SSN dell’1,7%, in continuo calo dal 2006 e con livelli inferiori del 4% a quelli del 2001.”
Dato incompleto come sempre, Osmed dice anche che nel 2009 il mercato farmaceutico è stato pari a oltre 25 miliardi di euro, di cui il 75% rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale ed erogato prevalentemente (oltre il 50%) attraverso le farmacie pubbliche e private (classe A-SSN). La spesa farmaceutica territoriale complessiva, pubblica e privata, è in leggera crescita rispetto all’anno precedente (+1,4%), con una copertura da parte del SSN di circa il 68%. Il consumo farmaceutico territoriale di classe A-SSN è in aumento del 3,4% rispetto al 2008: ogni mille abitanti sono state prescritte 926 dosi di farmaco al giorno (erano 580 nel 2000), mentre la spesa cresce dell’1,6%. Le principali componenti della spesa (effetto quantità, effetto prezzi, effetto mix) mostrano per il 2009 un aumento delle quantità di farmaci prescritti (+3,8%), una diminuzione dei prezzi (-3,2%) ed un aumento dell’effetto mix (+1,1%).
Dompè così prosegue su Asca : “Dati che testimoniano – ancora una volta – il momento di grande criticita’ delle imprese del farmaco che negli ultimi anni hanno registrato un forte rallentamento degli investimenti, un saldo estero in passivo (-720 milioni); una riduzione dell’occupazione (-10%); una grande pressione sulla redditivita’ e prezzi dei farmaci piu’ bassi in Ue (-20%)”. Lo dichiara il presidente di Farmindustria, Sergio Dompe’. ”A cio’ – prosegue – si aggiunge la manovra che fissa una riduzione del 3% dei ricavi netti dell’industria farmaceutica, tra i piu’ bassi in Europa (61% contro l’80% riconosciuto in Inghilterra). Una diminuzione che deve incredibilmente finanziare l’aumento dei margini delle farmacie. E questo nonostante le imprese siano gia’ chiamate a contribuire con 600 milioni di risparmi sui medicinali equivalenti, cui si aggiungono gli oneri derivanti dallo spostamento di altri 600 milioni di euro di farmaci dall’ospedale alle farmacie. “
Non sono un economista e quindi lascio più dotte interpretazioni ad altri,ma se l’effetto mix è del 1,1 %, frutto dell’aumento delle quantità di far
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