Cure primarie, ma anche regole per la governance della sanità pubblica e farmaci (in particolare le norme per l’uso dei farmaci off label). Sono i punti su cui sono arrivati in commissione Affari sociali della Camera circa 700 emendamenti al Decreto Balduzzi, tanto che per esaminarli tutti servirà con tutta probabilità anche parte della prossima settimana.
Secondo quanto dichiarato all’Ansa da uno dei relatori del Decreto sanità, Lucio Barani (Pdl), la maggior parte delle richieste di modifica si concentra sull’articolo 1 del provvedimento che ridisegna l’organizzazione delle cure primarie. Su questo punto (tra i due bocciati dalle Regioni insieme alle norme sulle nomine di direttori generali e primari), sottolinea, «ci sarà un lavoro da fare da parte del governo e dei relatori». Il Pdl ha presentato in tutto quasi 300 emendamenti, un centinaio il Pd (126) e quasi altrettanti (una novantina) l’Idv; 65 proposte di modifica sono arrivate dalla Lega e 84 dall’Udc che ha fatto, dice Paola Binetti, «una lettura attenta di tutto il provvedimento, cercando di recuperare per esempio parte del dibattito già emerso sul governo clinico» anche perché «questa è l’ultima grande opportunità di portare a termine questioni su cui lavoriamo da quattro anni».
2 ottobre 2012 – DoctorNews
On. Miotto, Capogruppo PD nella Commissione Affari Sociali
Da Toscana lettera a Passera contro norma pro-generici
Misure a tutela della libertà di scelta dei cittadini nonché della sopravvivenza e dello sviluppo dell’azienda farmaceutica italiana, che è industria di qualità e deve continuare a rappresentare un caposaldo dello sviluppo del nostro paese. È questa la richiesta al centro di una lettera che l’assessore della Regione Toscana alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, ha inviato al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, invocando un intervento per l’industria farmaceutica, messa in difficoltà dal provvedimento sulla prescrizione del p! rincipio attivo. A muovere Simoncini la «preoccupazione per la situazione produttiva della Toscana in conseguenza delle notizie sul crollo delle vendite dei prodotti farmaceutici con marchio originale, a seguito dell’entrata in vigore della legge 135/2012 che obbliga il medico a fare prescrizioni indicando unicamente il principio attivo». Secondo l’assessore, «tale norma non solo non fa conseguire un risparmio per i bilanci pubblici ma limita la possibilità di scelta dei cittadini e inoltre, alterando il mercato, rischia di determinare un pesantissimo colpo per l’industria farmaceutica italiana, mettendo a rischio centinaia e ce