In barba alle quotazioni del franco, le esportazioni svizzere volano sui mercati esteri. In agosto, il commercio estero si è mostrato sorprendentemente dinamico. A tale notevole crescita ha contribuito soprattutto l’industria chimico-farmaceutica, accanto al settore degli strumenti di precisione e all’industria orologiera. Tuttavia, anche i prezzi all’esportazione hanno subito un forte rialzo. La bilancia commerciale ha registrato un surplus di 1,7 miliardi di franchi.
L’aumento del fatturato estero del settore chimico-farmaceutico è letteralmente esploso, facendo registrare un balzo in avanti del 19%. Importante anche la crescita delle esportazioni di apparecchi medici (+18%) e dell’orologeria (+13%). Buoni anche i risultati dei settori del settore metalmeccanico, e perfino le esportazioni di prodotti alimentari (bibite e caffé) sono aumentate. In calo solo le esportazioni di derivati del tabacco e quelle settore della carte e delle arti grafiche.
La crescita ha interessato tutti i continenti. Il mercato più dinamico si è rivelato quello africano, con una crescita del 27%. Aumenti delle vendite anche si mercati di USA (+20%), Canada (+17%) America Latina (+14%). Le vendite in Europa, che rappresenta in cifre assolute il mercato più importante, sono cresciute poco, anche se le differenze fra i diversi mercati sono importanti. Le esportazioni verso la Francia sono per esempio aumentate del 38%, soprattutto nei settori della gioielleria e dei prodotti farmaceutici.
20 settembre 2012 – 10:10