Ddl Lorenzin: Fofi, Fnomceo e Fnovi chiedono incontro al Ministro
In particolare, continuano i tre ordini, non piace che «la nuova disciplina delle nostre professioni sia rinviata a regolamenti governativi e a un decreto del ministro della Salute», ossia «atti di rango secondario». Il testo, inoltre, «incide negativamente sull’autonomia ordinistica» e introduce «elementi innovativi sotto il profilo amministrativo e formale senza però entrare nel merito dei problemi reali delle professioni». Ma soprattutto, «non si affrontano questioni di sostanziale importanza quali il coordinamento con l’autorità giudiziaria nell’ambito disciplinare» e si consente che «il Codice deontologico, una volta approvato dal Consiglio nazionale, possa poi non essere recepito da alcuni Ordini provinciali, minando l’uniformità dei comportamenti deontologici». In attesa dell’incontro con il Ministero, i tre ordini hanno costituito «un Comitato di coordinamento permanente» aperto alle altre professioni sanitarie.
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