Ddl Lorenzin: Fofi, Fnomceo e Fnovi chiedono incontro al Ministro
Gli ordini di farmacisti, medici e veterinari confermano il proprio netto no alla riforma delle professioni sanitarie disegnata dal ddl Lorenzin (ora in attesa dell’ultimo voto, al Senato). E chiedono al ministro della Salute un incontro urgente, nel quale discutere delle disposizioni che la Camera ha introdotto all’articolo 4 stravolgendo il testo uscito in prima lettura da Palazzo Madama. E’ quanto si legge nel comunicato che Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnom), Federazione degli ordini dei farmacisti (Fofi) e Federazione nazionale degli ordini veterinari (Fnovi) hanno sottoscritto congiuntamente al termine del summit organizzato sabato scorso a Roma. «Il testo» recita la nota «non rappresenta lo strumento idoneo al rinnovamento delle professioni. Si tratta, infatti, di un impianto normativo che non affronta il cuore delle questioni, ma interviene su specifici punti del testo del 1946 senza proporre per gli Ordini un ruolo che sia effettivamente nuovo e moderno».
In particolare, continuano i tre ordini, non piace che «la nuova disciplina delle nostre professioni sia rinviata a regolamenti governativi e a un decreto del ministro della Salute», ossia «atti di rango secondario». Il testo, inoltre, «incide negativamente sull’autonomia ordinistica» e introduce «elementi innovativi sotto il profilo amministrativo e formale senza però entrare nel merito dei problemi reali delle professioni». Ma soprattutto, «non si affrontano questioni di sostanziale importanza quali il coordinamento con l’autorità giudiziaria nell’ambito disciplinare» e si consente che «il Codice deontologico, una volta approvato dal Consiglio nazionale, possa poi non essere recepito da alcuni Ordini provinciali, minando l’uniformità dei comportamenti deontologici». In attesa dell’incontro con il Ministero, i tre ordini hanno costituito «un Comitato di coordinamento permanente» aperto alle altre professioni sanitarie.
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