Roma, 20 ott. (Labitalia) – E’ arrivato ieri, nel tardo pomeriggio, il via libera parlamentare al Ddl lavoro, un provvedimento omnibus composto da circa 50 articoli e più di 140 commi, su cui si è accesa una discussione durata quasi 2 anni. Il provvedimento, inoltre, era stato rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il 31 marzo scorso, con un messaggio che sottolineava molte perplessità soprattutto rispetto alla norma relativa alla scelta del ricorso all’arbitrato per la risoluzione delle controversie in materie di lavoro. Con il testo licenziato ieri dalla Camera, arrivano ora novità significative: eccole, punto per punto.
– ARBITRATO La scelta di ricorrere all’arbitrato (attraverso la sottoscrizione della cosidetta ‘clausola compromissoria’) per la risoluzione di una controversia in materia di lavoro, deve essere effettuata dal lavoratore prima che intervenga la controversia stessa. La scelta però non può essere fatta prima della conclusione del periodo di prova (quando il lavoratore si intende ‘più debole’), oppure prima del trascorrere di 30 giorni dalla stipula del contratto di lavoro.
– ARBITRATO PER EQUITA‘ In questo caso si dovrà tener conto, oltre che dei principi generali dell’ordinamento, anche dei principi regolatori della materia derivanti da obblighi comunitari.
– LICENZIAMENTI All’arbitrato non si potrà comunque adire per le controversie che hanno come oggetto il licenziamento. Per quest’ultimo, infatti, è prevista la sola impugnazione davanti al giudice. In caso di contestazione della validità del licenziamento, questo va impugnato entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione scritta.
– LOTTA AL SOMMERSO E AL LAVORO NERO Sono in arrivo sanzioni più pesanti (da 1.500 euro a 12.000 euro, più 150 euro per ogni giorno di lavoro nero) ai datori di lavoro che non trasmettono la comunicazione preventiva di assunzione.
– PENSIONE ANTICIPATA PER LAVORI USURANTI Il governo è delegato ad adottare una normativa per introdurre il pensionamento anticipato per i lavoratori addetti ai cosiddetti ‘lavori usuranti’. L’et&agra