Ddl concorrenza, l’iter nelle commissioni riparte a pieno regime. Parafarmacie, presidio per Ddl concorrenza
Redazione Fedaiisf
Il Parlamento riapre i battenti dopo la pausa estiva e a Montecitorio le commissioni Finanze e Attività produttive ripartono esattamente da dove si erano fermati, cioè dal ddl concorrenza. E con l’acceleratore a tavoletta, a quanto pare: l’agenda dei due gruppi, infatti, prevede sedute congiunte sul disegno di legge per tutti e tre i giorni di lavoro parlamentare, da martedì fino a giovedì (per tradizione il venerdì i deputati tornano nelle loro circoscrizioni). E in più, mercoledì, due riunioni delle presidenze, sempre sul ddl quasi certamente. Tenuto conto che resta da esaminare una manciata di articoli (tra i quali il 32, sul capitale nella titolarità delle farmacie), l’impressione è che si punti comunque a portare in testo al voto dell’Aula entro la seconda metà di settembre, come pianificato prima delle vacanze.
Secondo alcune fonti, tuttavia, la partenza accelerata non dovrebbe bastare a Finanze e Attività produttive per licenziare il testo entro la fine della settimana; ne servirà probabilmente una seconda, anche perché mancano ancora all’appello i pareri consultivi di diverse commissioni: finora, infatti, sul disegno di legge si sono espresse soltanto Giustizia, Trasporti e Politiche europee: non ci sono invece notizie dei pareri di Affari costituzionali, Bilancio, Cultura, Ambiente, Lavoro e soprattutto Affari sociali, la commissione di Montecitorio competente per i temi sanitari, che ancora deve iniziare a valutare il testo. Se ne dovrebbe sapere di più nei prossimi giorni. (AS)
Da oggi le parafarmacie italiane scendono in campo per “tutelare il proprio futuro e quello di migliaia di professionisti, danneggiati dalle politiche di questo governo”. Lo sottolinea la stessa Federazione nazionale parafarmacie italiane, che con un presidio davanti a Palazzo Montecitorio, fino al 10 settembre, sarà presente simbolicamente alla ripresa dei lavori del Ddl concorrenza. Una presenza che esprime la contrarietà al provvedimento, “la cui attuale versione rafforza unicamente le posizioni dominanti di alcune delle più influenti lobbies italiane”, afferma il presidente della Federazione, Davide Gullotta.