Malati ‘orfani’ di cure solo perché la medicina di cui hanno bisogno c’è, ma non si trova dato che le scorte si sono esaurite. Accade a tanti pazienti che lottano contro il cancro come pure contro altre patologie, per esempio malattie infettive come l’Aids.
Dal congresso di Chicago, gli esperti dell’Asco lanciano l’allarme ‘farmaci missing’ e gli dedicano una sessione. Il presidente della società scientifica, Michael P. Link, cita "il caso metotrexate, unica terapia disponibile contro la leucemia linfoblastica acuta", che ha creato gravi disagi Oltreoceano.
Ma in generale "non si tratta di una questione statunitense, bensì di un’emergenza globale. Una priorità numero uno per la Fda", dice Sandra Kweder, dell’agenzia regolatoria Usa. "La mancanza di farmaci è un problema per i medici, per le aziende, ma soprattutto per i pazienti", spiega la funzionaria, deputy director dell’Ufficio nuovi farmaci della Fda. "Non poter garantire a tutti i malati le cure di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno, è inaccettabile", continua.
"Il problema ha diverse facce: a volte pesano ragioni economiche", per esempio il fatto che produrre determinati medicinali, magari vecchi e con poco mercato, non conviene più alle aziende farmaceutiche. "Ma nella maggior parte dei casi il fattore chiave è relativo alla produzione: un intoppo tecnico, o magari la chiusura di uno stabilimento per il mancato rispetto degli standard internazionali di qualità.
Noi, come Fda, possiamo prevenire queste situazioni – precisa Kweder – ma solo se il problema di produzione ci viene notificato immediatamente. Grazie alla notifica rapida, infatti, nell’ultimo periodo siamo riusciti ad evitare 150 casi di carenza farmaci. Il dialogo con le aziende è quindi cruciale, e poi bisogna sempre tenere monitorato i database delle scorte".
Anche l’Asco avanza le sue richieste: "Notificare alla comunità medica eventuali ritiri di prodotti dal mercato o interruzioni di produzione con 6 mesi di anticipo, e prevedere opportuni incentivi economici" per superare la fa