Si pensa di introdurre anche nel settore farmaceutico i criteri della concorrenza. La cronicizzazione dei pazienti in trattamento e fenomeni di non appropriatezza prescrittiva generati dal pressante marketing dell’industria farmaceutica rende il sistema difficilmente in grado di essere compatibile con le risorse attualmente disponibili. “Uno dei punti più qualificanti della proposta delle Regioni è quello della concorrenza che deve riguardare i farmaci equivalenti e i biosimilari”.
Tra le richieste dei Governatori, quella di avere nuovi criteri scientifici per attribuire il requisito di innovatività e i vantaggi a cui accede il farmaco che viene classificato come innovativo. Saitta: “Pronti a riprendere il confronto con il Governo”
di Redazione Aboutpharma Online – 5 maggio 2016
Ok dalle Regioni alla proposta di documento sulla governance della farmaceutica. “Ci stiamo attrezzando per riprendere il confronto con il Governo sulla farmaceutica. Era stato istituito alcuni mesi fa un tavolo per la definizione del payback: abbiamo ritenuto di richiedere questo confronto al Governo per concludere il contenzioso e per puntare alla governance per il futuro. Ci poniamo un problema di contenimento della spesa farmaceutica che sta crescendo molto e di introduzione, anche in questo settore, dei criteri della concorrenza”. Ad affermarlo è il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità e assessore in Piemonte, Antonio Saitta, oggi durante l’incontro in via Parigi.
L’incremento della spesa farmaceutica rende il sistema difficilmente in grado di essere compatibile con le risorse attualmente disponibili. Di qui la necessità, da parte delle Regioni, di esaminare i principali aumenti della spesa farmaceutica, che sono dovuti: agli elevati prezzi dei farmaci soprattutto nell’area oncologica e dei farmaci impiegati nelle malattie rare; gli schemi terapeutici che associano più farmaci ad alto costo con conseguente raddoppio della spesa; l’invecchiamento della popolazione; la cronicizzazione dei pazienti in trattamento e fenomeni di non appropriatezza prescrittiva generati dal pressante marketing dell’industria farmaceutica.
Nel documento approvato oggi dalla Conferenza delle Regioni sulle proposte da portare al tavolo per la Riforma della governance farmaceutica, i governatori chiedono una serie di interventi: tra questi che vengano definiti nuovi criteri scientifici per attribuire il requisito di innovatività e i vantaggi a cui accede il farmaco che viene classificato come innovativo. Poiché ottenere il requisito di innovativo si traduce in un beneficio per l’azienda farmaceutica e un maggior costo per il Servizio sanitario nazionale – fanno notare i governatori – è necessario che le fasce di innovatività, i criteri di attribuzione e i benefici che ne derivano per le Aziende vengano stabiliti a livello normativo e non lasciati alla discrezionalità della Commissione tecnico scientifica.
Inoltre le Regioni evidenziano l’opportunità di introdurre, anche nel mercato farmaceutico, elementi di concorrenzialità fra le aziende produttrici; chiedono la rivisitazione del sistema dei registri introdotti dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per i medicinali ad alto costo e una procedura di contrattazione tra prezzo e volume: non può avere lo stesso prezzo un farmaco di cui aumenta la quantità prodotta e utilizzata.
Saitta ha spiegato come “uno dei punti più qualificanti della proposta delle Regioni è quello della concorrenza che deve riguardare i farmaci equivalenti e i biosimilari. Bisogna poi rivedere alcune modalità adottate finora: alcuni farmaci sono stati introdotti a un determinato prezzo quando servivano a una nicchia di pazienti, ora serve per diverse patologie o malattie croniche e il prezzo va modificato. Deve esserci insomma una relazione tra prezzo e volume. Il tema dell’innovatività va verificato sul piano scientifico, non è un fatto burocratico; l’innovatività va messa anche in relazione ai risultati che si ottengono e i tempi in cui si ottengono. Abbiamo dato delle indicazioni, con il Governo si discuterà, come si deve parlare dell’introduzione di criteri a carattere scientifico, non solo economico. Abbiamo chiesto di fare in fretta, ormai sono parecchi mesi che non ci incontriamo. C’è uno spazio per una conclusione veloce, ma occorre uno strumento legislativo”, ha concluso l’assessore.
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