Il mosaico incompiuto della Sanità
La partita da 800 milioni per i nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza) che in attesa di un via libera definitivo del decreto lascia ancora tutti in fibrillazione. I contratti e le convenzioni per medici e personale in alto mare. Le regole della manovra 2017 per farmaci oncologici e innovativi da applicare. Le nomine in ballo all’Aifa e al ministero.
Quelle leggi indispensabili per il sistema, e per le categorie, che rischiano di non vedere mai la luce in Parlamento in questa legislatura. E se non bastasse, i rapporti con le regioni che restano per tanti versi poco sereni, a partire dalla tenuta del finanziamento, nonostante l’ala renziana dei governatori almeno prima della crisi non fosse di sicuro minoritaria. Ce ne è davvero quanto basta per capire quanto, fatta la legge di Bilancio, il sistema sanitario sia un puzzle incompiuto.
Tanto più adesso, con un Governo dimissionario e uno diverso che gli subentrerà, che rischia di rallentare ancora processi da mandare invece rapidamente a conclusione. Con quel di più dell’eventuale sostituzione di Beatrice Lorenzin nella poltrona di ministra della Salute a Lungotevere Ripa. Cambio di guardia anche nei programmi, sempreché il nuovo Governo avesse un mandato e una durata non di brevissima gittata?
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