Stando a quanto spiega Davide Gullotta, presidente Federazione nazionale parafarmacie italiane, «si tratta di un accordo sistemico che abbiamo siglato ieri con il direttore generale l’Asl di Vasta Romagna che consentirà ai cittadini di prenotare dal proprio farmacista nelle parafarmacie delle province di Rimini, Cesena e Forlì una visita specialistica a titolo gratuito». Il progetto, spiega Gullotta «prevede l’installazione dei software necessari per comunicare con le Asl e a breve si potrà estendere a tutta la regione e a tutte le parafarmacie italiane, a riprova del fatto che la nostra realtà guarda sempre con maggiore attenzione alle esigenze del cittadino consumatore».
Ed è quanto da diversi mesi vorrebbero fare le parafarmacie campane, come sottolinea una nota della Confederazione unitaria libere parafarmacie italiane: «Abbiamo inviato a tutte le Asl della Campania la nostra offerta» scrive Ivan Ruggiero, responsabile regionale della Confederazione «ma abbiamo incontrato molteplici resistenze, malgrado vi sia un pronunciamento netto dell’Antitrust, che ritiene contrario alla legge determinare anche in questo campo un “monopolio” della prenotazione Cup». Ruggiero ribadisce che «le parafarmacie sono pronte a dare il servizio gratuitamente» e segnala che in provincia di Avellino «le farmacie chiedono di aumentare il costo a 3 euro». Una cifra che secondo i titolari è «nella media nazionale che varia da 1,5 euro a 3,5 euro più Iva, considerando anche il fatto che il costo del servizio alle Poste e di 1,3 euro e non c’è un professionista come il farmacista a erogarlo». Il Cup, spiega Mario Flovilla presidente di Federfarma Avellino «è stato offerto nelle farmacie convenzionate a titolo gratuito per diversi anni con importanti risparmi per le casse regionali. Ora non è più sostenibile e ciò che chiediamo è un riconoscimento di questo impegno e di adeguare il nostro accordo a quello in vigore nelle Asl di Napoli, Caserta e Benevento visto che non c’è un accordo quadro regionale, che ci permetta di rientrare almeno delle spese.
Intendiamo inoltre applicare una tariffa a carico del cittadino con l’obiettivo di creare impegno nell’uso corretto del servizio evitando abusi come quello di prenotare visite o esami e poi non presentarsi. Tutto questo fermo restando che il servizio Cup rientra nella farmacia dei servizi così come definita dalla legge 69 del 2009 dove è ben specificato che a erogare il servizio devono essere le farmacie convenzionate, non le parafarmacie».
Simona Zazzetta – Sabato, 14 Marzo 2015 – Farmacista33