«Non è vero che la bassa spesa farmaceutica pro capite dell’Asl Cn1 è dovuta all’ampio uso di generici. Anzi, nell’Asl Cn1 la percentuale di questi prodotti prescritti è la più bassa tra tutte le Asl del Piemonte: 20% sotto la media regionale». Così l’associazione dei titolari di farmacie.
Cuneo, farmacie in sciopero contro l’Asl che fa troppa diretta
L’Asl fa troppa distribuzione diretta e le farmacie, esasperate, scendono in sciopero. Accade a Cuneo, in Piemonte, dove i farmacisti titolari aderenti a Federfarma hanno proclamato per il 30 giugno un’intera giornata di chiusura. Colpa dell’Azienda sanitaria, che da circa un anno e mezzo avrebbe intensificato la diretta con singolare accanimento: «In media» spiega a Filodiretto il presidente dei titolari cuneesi, Massimo Mana «le farmacie registrano utili annuali inferiori di 30-40mila euro rispetto al resto del Piemonte».
Pesa una distribuzione Asl che nel giro di una quindicina di mesi ha assorbito il 25% della dpc praticata dalle farmacie, oltre a una consistente fetta di farmaci della convenzionata che gli ospedali dispensano in dimissione con forniture per diversi mesi di terapia. «Prima hanno cominciato a rifornire direttamente tutte le case di riposo» prosegue Mana «poi hanno convinto i cronici ad andare a ritirare i farmaci negli ospedali, grazie all’aiuto di qualche medico di famiglia che prescrive in bianco. In alcuni pazienti hanno perfino sostituito le statine con il Danacol, per risparmiare».
Difficile per Federfarma dare numeri, visto che l’Asl non eccelle per trasparenza. Ma il sindacato è comunque riuscito a fare una stima dei costi che l’intensificazione della diretta ha riversato sulla collettività: «In un anno» riassume mana «gli assistiti della provincia hanno sborsato di tasca propria circa 900mila euro per spese di viaggio e code agli sportelli. In città cose come queste avrebbero già fatto esplodere la rivolta, da queste parti la gente è più remissiva e se le ordinano di fare 30 chilometri per andare a prendere i farmaci in ospedale lo fanno e basta».
A quanto risulta, la fame di risparmi che attanaglia l’Asl deriverebbe dalla necessità di reperire fondi da destinare all’ammodernamento degli ospedali. Ma l’intensificazione della diretta ha innescato un effetto boomerang che ora l’Azienda sanitaria fa fatica a gestire.
«A forza di comprimere gli utili delle farmacie» spiega ancora Mana «nel 2016 più di una quindicina di esercizi è scesa sotto la soglia che dà diritto agli sconti agevolati. Risultato, l’Asl dovrebbe rimborsare circa 300-400mila euro di trattenute, ma i soldi non ci sono. E così, da qualche mese assistiamo a uno strano rimpallo: la direzione generale dell’Azienda ha chiesto alla Regione come vanno rimborsate tale somme ma la Regione non risponde. Come al solito, due pesi e due misure: se è la farmacia che deve restituire, i soldi vanno dati subito; se è il Ssn, non c’è fretta».
Cuneo, revocato lo sciopero dei farmacisti dell’Asl Cn1
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