Questo principio viene sostenuto dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, nella sentenza emessa in risposta alla High Court of Justice d’Inghilterra e Galles. Il caso, su cui i giudici europei si sono pronunciati, riguarda infatti gli incentivi finanziari istituiti in Inghilterra e Galles e la loro compatibilità con la direttiva europea sui medicinali per uso umano. Quest’ultima vieta, nell’ambito della promozione dei medicinali fra i medici o i farmacisti, di concedere, offrire o promettere loro vantaggi pecuniari o in natura. Per ridurre la spesa per i farmaci, le autorità inglesi e gallesi responsabili della sanità pubblica hanno istituito un regime di incentivi finanziari affinché i camici bianchi prescrivano ai loro pazienti medicinali meno costosi di altri che appartengono alla stessa categoria terapeutica. Nella causa all’esame della Corte Ue, si discute principalmente della prescrizione di statine, farmaci anti-colesterolo. Nella sua sentenza odierna, la Corte constata che «il divieto della direttiva riguarda principalmente le attività di promozione dell’industria farmaceutica» e punta a «impedire pratiche promozionali che possano influenzare i medici incitandoli a perseguire un interesse economico al momento della prescrizione dei medicinali». Non riguarda, invece, «le autorità nazionali responsabili della sanità pubblica – si sottolinea – competenti a garantire l’applicazione della direttiva e a definire le priorità d’azione di politica sanitaria, in particolare riguardo alla razionalizzazione della spesa pubblica».
DoctorNews – 23 aprile 2010 – Anno 8, Numero 72