La costante prescrizione di farmaci a soggetti che non ricordano di aver utilizzato gli specifici prodotti e l’acquisto degli stessi presso farmacie ubicate in luoghi distanti dalla residenza degli assistiti, hanno indotto la Corte dei Conti, nella vicenda in rassegna, ad aderire alla tesi accusatoria sostenuta da una indagine dei NAS con affermazione di sussistenza di una oggettiva non necessarietà della spesa sanitaria. I medici che agiscono in regime di convenzione con la ASL per l’espletamento della loro attività a favore degli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale, svolgono in modo continuativo un’attività a favore della Pubblica amministrazione, con inserimento nella organizzazione della stessa e con particolari obblighi e vincoli diretti ad assicurare la rispondenza dell’attività alle esigenze generali cui è preordinata. In altre parole, il rapporto di servizio si configura anche al di fuori di un rapporto organico o di pubblico impiego, allorché il soggetto agisca come longa manus della pubblica amministrazione, inserendosi nella sua struttura organizzativa ed essendo perciò sottoposto alle regole, alle direttive e ai controlli della pubblica amministrazione. (Avv. Ennio Grassini – www.dirittosanitario.
DoctorNews – 4 novembre 2009 – Anno 7, Numero 183