Buone notizie sul fronte dei conti sanitari: il 2010 segna una flessione del deficit, che passa dai 3.252 milioni di euro del 2009 ai 2.326 milioni dell’anno scorso, e le uscite complessive, pari a 113,5 miliardi, risultano inferiori di oltre 1.500 milioni alle previsioni. I dati arrivano dal "Rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica" – presentato ieri – della Corte dei Conti, che rileva, tra le cause alla base del risultato, la contrazione dei costi registrata in alcune Regioni sottoposte a piano di rientro (salite da 8 a 10). Il peso sul Pil della spesa sanitaria – cresciuta nell’anno del 2,7%, con una lieve accelerazione rispetto al 2009 (+1,8%) – conferma il valore del 7,3% del 2009, mentre risulta in crescita la sua incidenza sulla spesa primaria (15,7%, contro il 15,2% dell’anno precedente). Per quanto riguarda i costi, pari a 112,3 miliardi di euro, si registra, rispetto al 2009, un aumento in media dello 0,5%, con una crescita dei ricavi dell’1,4% (pari a 110 miliardi). In valore assoluto, le perdite passano da 1.819 milioni del 2009 a 1.230 milioni nel 2010. Secondo il Rapporto, «i disavanzi continuano a rappresentare un fenomeno localizzato prevalentemente al Sud (che totalizza il 50% delle perdite), anche se nel complesso queste Regioni conoscono un significativo miglioramento». E in particolare quelle sottoposte a piano di rientro passano da un disavanzo di poco meno di 3 miliardi di euro del 2009 a un rosso di 2 miliardi nel 2010. Anche se di poco, crescono le perdite in alcune Regioni del nord, con un totale di 180 milioni, contro i 146 milioni del 2009. Per quanto riguarda l’andamento dei costi, «tre Regioni, tutte del nord, presentano tassi di crescita superiori al 2%. Tra quelle in piano di rientro, cinque ottengono una riduzione di oltre 1,5%». I risultati mostrerebbero, secondo quanto afferma il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a margine di un convegno, che «i piani di rientro stanno funzionando e stanno creando risparmi importanti».
DoctorNews – 25 maggio 2011