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Coronavirus. Fidia Farmaceutici dona gel igienizzanti attraverso la rete degli Informatori Scientifici. Le genialate del marketing. N.d.R. Il sindacato chiede incontro urgente

Coronavirus: Fidia Farmaceutici dona gel igienizzante e presidi alla classe medica 

In questo momento di grande difficoltà per il nostro territorio, Fidia Farmaceutici, storica azienda italiana leader mondiale nella ricerca e produzione di acido ialuronico, ha deciso di donare alla classe medica gel igienizzante per la cute; l’iniziativa proseguirà poi con la donazione di dispositivi di protezione individuale, per essere ancora più
vicini ai medici che in questo momento storico combattono in prima linea la battaglia contro il nemico invisibile.

La distribuzione del materiale avviene attraverso la cospicua rete di informatori scientifici che hanno risposto con entusiasmo alla proposta lanciata dalla sede.

Segnaliamo inoltre una interessante iniziativa promossa dalla SIMP (Società Italiana Medicina Psicosomatica): SPORTELLO D’ASCOLTO E DI SOSTEGNO PER L’EMERGENZA COVID 19 Si tratta di un progetto solidale e gratuito rivolto agli operatori sanitari e ai cittadini con il supporto non condizionante di Fidia Farmaceutici

Milano Today Giorgio – 19 aprile 2020

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Fidia Farmaceutici dona materiale di protezione ai medici del territorio

In questo momento di grave difficoltà per Il nostro territorio, è diventato difficile e costoso reperire presidi di aiuto come un gel disinfettante mani. La Fidia Farmaceutici, storica azienda italiana dal 1946, leader nel mondo per la ricerca e la produzione di acido ialuronico, ha deciso di supportare ancor di più la classe medica, donando gel disinfettante mani ai medici del territorio. “Oltre al gel disinfettante, sono in arrivo altri dispositivi di protezione, per essere ancora più di aiuto alla classe medica. Un riconoscimento particolare va agli informatori scientifici di zona che stanno coordinando la donazione”. spiega l’Area Manager di Caserta e Napoli, dr Guido Lotti.

Marcianise salute – 19 aprile 2020


  1. Quali sanzioni sono previste dal 26 marzo in caso di violazione delle norme? Dal 26 marzo, con l’entrata in vigore del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19,  le sanzioni sono state rese più severe e immediate. In generale, per chi viola le misure di contenimento dell’epidemia si prevede una sanzione amministrativa in denaro (da 400 a 3.000 euro). Se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo le sanzioni possono arrivare fino a 4.000 euro. Oltre a questo, in caso di violazione delle misure di contenimento previste per pubblici esercizi, attività sportive, ludiche o di intrattenimento, attività di impresa o professionali e commerciali, può essere imposta la immediata sospensione dell’attività fino a 30 giorni. In caso di reiterazione le sanzioni pecuniarie sono raddoppiate (quindi da 800 a 6000 euro oppure 8.000 euro se commesse mediante l’utilizzo di un veicolo), mentre quella accessoria è applicata nella misura massima.
    Il mancato rispetto della quarantena da parte di chi è risultato positivo al Covid-19, invece, comporta sanzioni penali: arresto da 3 a 18 mesi e pagamento di un’ammenda da 500 a 5000 euro, senza possibilità di oblazione. In ogni caso, se nel comportamento di chi commette la violazione delle misure di contenimento suddette sono riscontrati gli elementi anche di un delitto, resta la responsabilità penale per tale più grave reato. Quindi, ad esempio, rendere dichiarazioni false nelle dichiarazioni sostitutive consegnate alle forze di polizia durante i controlli resta un reato, che comporta l’immediata denuncia. Oppure violare la quarantena e, avendo contratto il virus, uscire di casa diffondendo la malattia può comportare la denuncia per gravi reati (epidemia, omicidio, lesioni), puniti con pene severe, che possono arrivare fino all’ergastolo.
  2. È prevista l’iscrizione nel casellario giudiziale?La sanzione amministrativa (di cui all’art. 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19) non viene iscritta nel casellario giudiziale. Viene, invece, iscritta la condanna per il nuovo reato contravvenzionale (di cui ai commi 6 e 7 dell’art. 4), che punisce la violazione del divieto assoluto di allontanarsi dalla  propria  abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena perché risultate positive al virus”), salvo che sia stato concesso uno dei benefici previsti dal Codice penale agli articoli 163 (Sospensione condizionale della pena) e 175 (Non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale). In ogni caso anche tale condanna risulterà nel casellario nei casi in cui il relativo certificato sia rilasciato su richiesta di una pubblica amministrazione.

Governo italiano


N.d.R.:

Immaginiamo l’entusiasmo degli Informatori Scientifici della Fidia che spintaneamente si sono offerti per questa genialata del marketing. Gli ISF infatti, impavidi paladini del bene, devono sfidare la sorte del contagio da coronavirus e nel contempo la legge che vieta l’uscita da casa per motivi non giustificati. E non ci dicano che questa è un’opera di pubblica utilità. è solo un furbesco metodo per aggirare la legge. Tanto poi il rischio è solo degli entusiasti ISF.

Chissà se le autorità sono a conoscenza di queste cose?


 

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

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