News

Coronavirus. Due ISF contagiati, una a Torre del Greco, uno a Cosenza

Padre e figlia a fine febbraio tornati da Milano. Un medico cardiologo e una informatrice farmaceutica hanno poi contagiato dei loro familiari. Un ceppo diverso da quello che ha infettato gli insegnanti della scuola-focolaio.

Così Torre del Greco piomba nell’incubo, vedendo arrivare in un sabato nero a 14 gli infetti da coronavirus. Dieci sono le persone contagiate in una delle città più popolate della Campania, quattro gli insegnanti che hanno preso il virus nella scuola don Bosco-D’Assisi, ma abitano tra Castellammare e il salernitano.

E, quando col passare dei giorni di incubazione si allenta la tensione sulla scuola-focolaio, il virus colpisce fuori da quel cerchio risultando positivi il cardiologo e la figlia. I due sarebbero stati anche a Villa Betania e per questo da venerdì un reparto è in quarantena. “Possiamo stare tranquilli da una parte dice il sindaco Giovanni Palomba perché i ceppi sono due: quello della scuola e quello civile. Questo significa che sarebbero circoscritti.

Nel frattempo il laboratorio di microbiologia dell’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza ha comunicato l’esito positivo di tre tamponi. Si tratta di due persone ricoverate nel reparto di malattie infettive dell’ospedale cosentino, il terzo è un residente della provincia di Cosenza, a Corigliano Rossano. Nel reparto infettivi di Cosenza è ricoverata una coppia. Il marito è un Informatore Scientifico di 65 anni. Fondo locali riferiscono che anche la moglie, 59 anni, sia un’informatrice scientifica.

Le condizioni dei due coniugi per ora non destano preoccupazioni. L’informatore scientifico, originario di Tarsia, aveva partecipato il 28 febbraio a una riunione operativa a Lamezia Terme con altri colleghi provenienti da Campania, Basilicata e Sicilia. Subito dopo ha iniziato a sentirsi male e venerdì sera, febbricitante, insieme alla moglie è stato trasportato all’ospedale di Cosenza.

I sintomi, legati a problemi respiratori e febbre, hanno destato subito sospetti nei medici. I tamponi effettuati sull’informatore e la moglie sono risultati positivi. Ora si attende la conferma da parte dell’ISS. Adesso le autorità sanitarie sono al lavoro per ricostruire tutti i movimenti dell’ISF e della moglie, risalire ai contatti avuti nei giorni precedenti il ricovero e i luoghi visitati.

Si sta valutando se applicare all’azienda dell’informatore l’applicazione dell’articolo 650 del codice penale, per mancato rispetto delle misure di contenimento previste nel decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri, a parte la mancata tutela del dipendente dal pericolo biologico, pericolo e rischio biologico noto in tutta Italia.

Redazione, da fonti locali – 8 marzo 2020

il Lametino

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco