Medici in prima linea, in trincea, contagiati e che si ammalano. Ma 631 morti in Italia oggi c’è anche uno di loro. All’ospedale di Como, è deceduto Roberto Stella, medico di famiglia e presidente dell’Ordine dei medici di Varese. Il camice bianco era uno dei due medici contagiati dal coronavirus al poliambulatorio di Busto Arsizio la scorsa settimana e si trovava in terapia intensiva.
Roberto Stella, 67 anni, era stato più volte riconfermato alla guida dell’Ordine di Varese. Era Responsabile dell’Area Strategica Formazione della FNOMCeO e componente della Commissione nazionale per l’Educazione Continua in Medicina. Era Presidente nazionale della SNAMID, società scientifica della Medicina generale.
“Il nostro cordoglio, come amici e colleghi è straziante – ha affermato Anelli, Presidente FNOMCeO -. Questa di oggi è una delle prove più difficili per la nostra comunità di professionisti della salute al servizio dei cittadini”.
Scotti (Fimmg) ha dichiarato: “Lui rappresentava la capacità di impegno e sacrificio dei medici di famiglia. E la sua morte rappresenta il grido di tutti i colleghi che ancora oggi non vengono dotati di dispositivi di protezione individuale”
Il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCEO), Filippo Anelli, ha commentato anche la notizia del decesso del medico del veneziano, Filipponi: “Siamo vicini alla famiglia della collega Chiara Filipponi, anestesista dell’ospedale di Portogruaro, che è purtroppo il primo medico ad essere morto in seguito alla presunta sovrapposizione del Covid-19, contratto sembra durante un ricovero in un’altra struttura, a una sua malattia preesistente. Purtroppo abbiamo notizia di molti colleghi delle zone rosse e comunque del Nord Italia che si sono contagiati, presumibilmente durante lo svolgimento della professione. Alcuni di loro sono in gravi condizioni”.
«Abbiamo già circa 150 medici di famiglia in quarantena, in isolamento o ricoverati, in diverse province italiane. E vista la difficoltà, in questo momento, di trovare chi li sostituisce, per ognuno di loro restano potenzialmente circa 1.500 cittadini senza punti di riferimento sanitario sul territorio. Ovvero oltre 200.000 in tutta Italia». A dirlo all’ANSA è Silvestro Scotti.
Solo per quanto riguarda la medicina generale, secondo un monitoraggio interno alla Fimmg, quelli impossibilitati a lavorare, ad oggi, sono «circa un centinaio nelle tre regioni con zone rosse, ma anche una trentina in Piemonte, una quindicina nelle Marche, cinque Campania. I numeri continuano a crescere e trovare dei sostituti è sempre più difficile», conclude Scotti.
Redazionale – 11 marzo 2020