Ieri, 24 maggio, si è tenuto a Palazzo Marino il convegno organizzato dall’on. Scilipoti "Informazione Scientifica e Farmindustria: un rapporto difficile".
L’on Scilipoti ha affermato che l’Informatore deve continuare a svolgere la sua attività, come vuole la legge, a garanzia del cittadino. il Dr. Mazzucconi del SMI ha sottolineato come al medico di base non viene presentato il farmaco specialistico, provocando così un blocco allo sviluppo scientifico.
Tutti gli altri interventi hanno sottolineato il grave momento occupazionale che la categoria degli ISF sta attraversando, analizzandone le cause, le modalità e le conseguenze.
Durante il convegno, l’on. Scilipoti ha reso noto agli astanti la Proposta di Legge che ha presentato (e che abbiamo pubblicato il 10 maggio u.s.) e che riportiamo ora integralmente sotto
[N.d.R.]PROPOSTA DI LEGGE INFORMATORI SCIENTIFICI DEL FARMACO
Onorevoli Colleghi!
L’informatore scientifico del farmaco che con questa proposta di legge si intende definitivamente collocare nel panorama professionale italiano, è stato più volte definito: “Divulgatore di conoscenze scientifiche" in un settore particolarmente delicato come quello della salute. È un intermediario essenziale del processo conoscitivo o comunicativo, e non può essere relegato alla pura funzione di propagandista di oggetti di consumo“ come purtroppo sono considerati dal Marketing delle Industrie i farmaci immessi in commercio.
La definizione sopra scritta non ha trovato finora obiezioni da parte degli analisti della contemporanea società, in Italia ed in Europa. Al contrario, un nutrito elenco di Norme italiane e Comunitarie hanno confermato non solo l’essenzialità sociale del ruolo degli ISF, ma hanno dettato precise disposizioni in materia, quelle che in seguito elencheremo. Tali norme, attengono in maniera imprescindibile alla legislazione farmaceutica, quale si è venuta a maturare durante i secoli, fin dalle prime regolamentazioni sui medicinali emanate nel 1222 dall’Imperatore Federico II di Svevia.
In particolare, dal momento in cui è nata l’industria produttrice di medicinali, che li studia e li produce grazie all’acquisizione di nozioni costantemente aggiornate in biologia, chimica, clinica, farmacologia, fisiologia, spesso protette da brevetto, si è posto il problema di informare uniformemente i medici che ne fanno uso affinché l’impiego dei farmaci avvenga nell’interesse inscindibile dell’individuo e della società.