"Non può che destare amarezza che, nelle polemiche msorte in questi giorni attorno alla nomina di un nuovo componente del Consiglio" di amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), "nominato dal ministro della Salute, il professor Silvio Garattini, fondatore e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, siano state impiegate dal neocomponente espressioni tali da lasciare intendere che egli sia l’unico garante dell’indipendenza del Consiglio e per questi motivi oggetto di attacchi volti a indebolire la sua posizione".
Lo scrivono in una nota il presidente del CdA dell’Aifa Sergio Pecorelli e i consiglieri Romano Colozzi, Gloria Saccani Jotti e Giovanni Bissoni. "Il Consiglio di amministrazione dell’Aifa – proseguono – è caratterizzato dall’alto profilo dei suoi componenti, personalità di assoluta indipendenza e di comprovata statura scientifica e professionale.
Il Consiglio ha considerato da sempre l’indipendenza come uno dei principi fondanti dell’Agenzia e ha dedicato grande attenzione all’individuazione e gestione dei conflitti di interesse.
Da ultimo, si segnala l’approvazione della delibera n. 7 del 26 gennaio 2012, un Regolamento ad hoc che è da poco diventato norma e che individua tra i conflitti di interesse l’appartenenza a organizzazioni che ricevono sovvenzioni o sponsorizzazioni dalle aziende farmaceutiche, anche se da tali attività il soggetto non riceve alcun profitto personale". "I consiglieri, certi dell’indipendenza del professor Garattini hanno accolto con favore le dichiarazioni pubbliche con cui egli ha voluto riconfermarla, nella consapevolezza che la sua adesione, quanto la nostra, ai dettami del nuovo Regolamento non farà che certificare ulteriormente la trasparenza e l’indipendenza sostenute.
In conclusione preme sottolineare come il CdA abbia sempre inteso operare esclusivamente nell’ottica di garantire l’indipendenza dell’Agenzia al fine di assicurare il raggiungimento dei fini istituzionali, ovvero la tutela della salute dei cittadini e l’equilibrio del sistema farmaceutico.
È auspicabile, pertanto, che nei dibattiti attorno al ruolo dell’Aifa sia sempre salvaguardato il rispetto per le