Molto interessante la relazione del Presidente Dr. Testa, critico nei confronti di un sistema che può “solo partorire una sanità peggiore dell’attuale”.
Chiaro riferimento alla legge Balduzzi, che “tra tagli, isorisorse e poca chiarezza sul ruolo unico potrebbe portare a conflittualità tra medici, peggioramento dell’assistenza sanitaria ed aumento dei costi. Resistere – conclude il Presidente – significa rendersi conto, che siamo circondati da cose scandalose, che devono essere combattute con vigore.
Significa rifiutare di lasciarsi andare ad una situazione, che potrebbe essere accettata come disgraziatamente significativa”.
Nella parte dedicata all’aggiornamento scientifico è stata evidenziata una metanalisi pubblicata su JAMA da cui si evinceva la sovrapponibilità terapeutica dei generici con i brand.
Probabile vanto di Assogenerici.
Non è mancato, infine, come tradizione, qualche intervento critico.
Largamente critica costruttiva.
Un delegato toscano, se ricordo bene, lamentava essere, il suo lavoro, non più rispondente alle antiche scelte professionali: quelle, per intenderci, che avevano orientato la sua sensibilità per il futuro.
Il medico non fa più il medico.
Un desiderio di ritorno al passato al quale, emotivamente, non posso non associarmi.
Stanno, piano piano, svilendo la professione.
Medico sempre più burocrate al quale si vuole fare credere che il computer sia la modernità, che l’aggiornamento possa avvenire attraverso le luci di un televisore da regalarsi – magari – alla fine di una giornata di lavoro, ricette, visite, telefonate.
Cui si aggiungeranno le ricette elettroniche, l’aggiornamento ASL, ed i corsi di formazione con i relativi crediti formativi.
Poi si aggiunga il lavoro sulle privacy, poi la cura dell’ambulatorio…dalla raccolta costosa dai rifiuti speciali alle zanzariere, ai termometri esterni ai frigoriferi…e…e…
Adesso vogliono spersonalizzare l’assistenza: interrompere quel sottile contatto interiore fatto di conoscenze, fiducia tra paziente e medico.
Vogliono eliminare quei rapporti consolidati da anni, vogliono togliere quell’ambulatorio conosciuto da sempre, con le sue sedie, scomode ma amate, la possibilità di incontrare amichevoli facce.
Niente di tutto questo.
Viene da pensare, che si abbia timore della forza persuasiva di un medico.
Mi auguro, che questa forza determini una presa di coscienza, e non soltanto di SNAMI, ma anche di FIMMG, SMI ed altri.
Con la responsabilità di sempre.
Ma con la consapevolezza dell’essere.
Senza unità sarete fagocitati nell’apparato.
E, purtroppo, anche in fretta.
F.C. – Fedaiisf
MOZIONE CONGRESSUALE CONCLUSIVA
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