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Confindustria dispositivi medici: nuova governance promossa solo a metà

La federazione delle imprese plaude alle posizioni del ministero della Salute su innovazione e Hta, ma esprime preoccupazione per i criteri di definizione dei prezzi di riferimento: “Rischiano di danneggiare il mercato”

di Redazione Aboutpharma Online 22 marzo 2019

Dispositivi medici

Luci e ombre nel documento ministeriale sulla governance dei medical device secondo Confindustria dispositivi medici. In una nota, la federazione delle imprese (Assobiomedica fino ad alcune settimana fa), promuove il documento presentato oggi al ministero della Salute per quanto riguarda innovazione, Hta e vigilanza, ma esprime preoccupazione per i criteri di definizione dei prezzi di riferimento.

Gli aspetti positivi

“Finalmente – commenta Confindustria dispositivi medici – viene definita una politica per i dispositivi medici omogenea su tutto il territorio nazionale. Consideriamo molto positivo che venga riconosciuto il valore all’innovazione delle tecnologie mediche, delineando e rafforzando il sistema di valutazione Hta e prevedendo al tempo stesso un coinvolgimento dell’industria nella conoscenza e pianificazione delle innovazioni in arrivo sul mercato. Fondamentale, inoltre, l’istituzione di un piano di vigilanza e sorveglianza del mercato, che rappresenterà una tutela per le imprese serie che lavorano e investono in qualità e sicurezza. In particolare – sottolinea la federazione – accogliamo con favore l’istituzione del Registro per gli impianti delle protesi mammarie così come per altri registri che saranno attivati in futuro”.

Le criticità

Il giudizio di Confindustria dispositivi medici, tuttavia, cambia radicalmente per la parte del documento ministeriale che riguarda i criteri con cui verranno definiti i cluster omogenei di prodotto e i relativi prezzi di riferimento: “Ci auguriamo che i criteri siano appropriati alle tante e diverse tecnologie di cui è composto il mondo dei dispositivi medici in modo da consentire il governo della spesa senza danneggiare il mercato del settore ed escludendo l’innovazione da queste logiche”. Le imprese a anche “un superamento della logica del payback e dei tetti di spesa accompagnato da una ricognizione dei fabbisogni”. Infine, la disponibilità al dialogo: “La nostra Federazione auspica pertanto di poter collaborare in modo serio e trasparente con le istituzioni affinché tali strumenti siano davvero utili alla sostenibilità del sistema e alle scelte di qualità e innovazione, rendendo il nostro Paese attrattivo per gli investimenti in questo settore”, conclude Confindustria dispositivi medici.

Redazione Fedaisf

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