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Conferenza delle Regioni. Al via il nuovo Patto Salute 2019-2021

Bonaccini, “una giornata importante per tutti coloro che hanno davvero a cuore il futuro della sanità pubblica”

Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome . mercoledì 18 dicembre 2019

Roma, 18 dicembre 2019 (comunicato stampa) “Oggi è una giornata importante per tutti coloro che hanno davvero a cuore il futuro della sanità pubblica. Con la firma del nuovo Patto per la Salute 2019-21, infatti, finisce una stagione di tagli. Il Patto sancisce il notevole incremento delle risorse destinate alla sanità: 114.474.000.000 euro per l’anno 2019, 116.474.000.000 euro per l’anno 2020 e in 117.974.000.000 euro per l’anno 2021. A tutto ciò va aggiunto quanto previsto dalla Legge di Bilancio con un incremento, dopo i 4 miliardi già previsti per il 2019, di 2 miliardi per gli investimenti per l’edilizia sanitaria e l’aumento di 1,5 miliardi di quelli per l’ammodernamento tecnologico.

Siamo di fronte ad un punto di partenza che segna un’inversione di tendenza e che va letto in modo inequivocabile come un rilancio della sanita pubblica e del diritto alla salute definito in modo puntuale dalla Costituzione. Un risultato che dobbiamo anche all’impegno del Governo ed in particolare del Ministro della Salute Roberto Speranza, del Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e del Ministro dell’Università, Lorenzo Fioramonti”, lo ha dichiarato il Presidente Stefano Bonaccini commentando l’esito della Conferenza delle Regioni odierna.

“Grazie al lavoro portato avanti dalle istituzioni regionali nell’ultimo anno ci troviamo di fronte ad un testo che recepisce gran parte delle richieste avanzate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed in particolare – prosegue Bonaccini – voglio citare i più importanti risultati raggiunti:

  • garanzie in merito alla certezza delle risorse per il SSN per il triennio, registrato incremento pari a 3,5 mld;
  • sblocco di ulteriori risorse per gli investimenti in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico e semplificazione dell’iter amministrativo;
  • revisione dei meccanismi e degli strumenti relativi ai piani di rientro e ai commissariamenti, ivi compresa la definizione dei parametri per l’uscita;
  • rimodulazione, nella direzione di una maggiore flessibilità, del tetto relativo alla spesa del personale dal 5% al 10%, valutando la possibilità di un ulteriore innalzamento al 15%;
  • rimodulazione, nella direzione di una maggiore flessibilità, del tetto relativo agli acquisti di prestazioni da privato accreditato;
  • revisione, a quattro anni dalla sua adozione, del DM 70/2015 che fissava gli standard per l’assistenza ospedaliera;
  • risposte per superare l’emergenza della carenza dei medici consentendo ai medici iscritti al terzo anno di specializzazione di poter lavorare nelle nostre strutture sanitarie e prevedendo fino al 2022 la possibilità per i medici di permanere in servizio fino al 70° anno di età;
  • valorizzazione e sviluppo delle competenze delle professioni sanitarie.Insomma – conclude Bonaccini – abbiamo scritto con il Governo, e le Regioni hanno dato un contributo di idee e proposte determinante, un Patto che contiene diverse “leve”, alcune molto innovative, per migliorare il servizio sanitario”.

Insomma – conclude Bonaccini – abbiamo scritto con il Governo, e le Regioni hanno dato un contributo di idee e proposte determinante, un Patto che contiene diverse “leve”, alcune molto innovative, per migliorare il servizio sanitario”.


I PRINCIPALI PUNTI DEL “PATTO PER LA SALUTE 2019-2021”

Finanziamento Fondo sanitario nazionale

Confermate le risorse per il prossimo biennio con un aumento previsto di 2 miliardi per il 2020 e 1,5 miliardi per il 2021. Il livello del finanziamento in questo modo passa dai 114.474.000.000 del 2019 ai 116.474.000.000 del 2020 ai 117.974.000.000 del 2021. Governo e Regioni concordano, inoltre, di ricondurre le quote vincolate del riparto del fabbisogno sanitario standard all’interno del riparto relativo alla quota indistinta, confermando i criteri di assegnazione definiti nelle ultime proposte di riparto.

Lea

Governo e Regioni si impegnano a completare il percorso di attuazione del DPCM 12 gennaio 2017 “Nuovi Lea”, con l’approvazione del decreto che fissa le tariffe per consentire l’entrata in vigore dei relativi nomenclatori.

Previsto un nuovo strumento di misurazione della qualità delle cure.
Dal 2020, grazie al Nuovo sistema di garanzia (NSG), il Comitato Lea effettuerà una nuova valutazione annuale sulla qualità, appropriatezza ed efficienza dei servizi sanitari regionali. In caso di gravi criticità rilevate in almeno due dei tre macro-livelli di assistenza, la Regione dovrà presentare un piano di risoluzione delle criticità che viene valutato ed eventualmente integrato dal Comitato Lea con il supporto degli Enti vigilati. Nel caso di valutazione insufficiente in tutti i tre macro-livelli la Regione è valutata inadempiente e deve elaborare un piano operativo di riorganizzazione.

Nuovi criteri per fine commissariamenti
Governo e Regioni si impegnano entro 180 giorni a riesaminare la procedura di nomina dei Commissari ad acta, anche alla luce delle ultime sentenze della Corte Costituzionale. Allo stesso tempo, si è concordato di elaborare nuove Linee guida adottate da Ministeri della Salute e dell’Economia e delle Finanze da sottoporre all’intesa della Conferenza Stato-Regioni che contengano indicazioni operative per la valutazione dei parametri per l’uscita dal commissariamento. I nuovi parametri dovranno essere basati sull’equilibrio di bilancio, sull’adempimento del mandato commissariale e sulla garanzia che i Lea siano al di sopra della soglia di sufficienza. Come parametri per il commissariamento, oltre al livello di disavanzo fissato al 5% per l’avvio della procedura, sarà anche previsto un meccanismo di allerta preventiva al superamento della soglia del 3%.

Risorse umane

In presenza di oggettive esigenze di personale e nel rispetto degli equilibri di bilancio, nel triennio 2020-2022 sale fino al 15% rispetto all’incremento annuale del Fondo sanitario nazionale il budget disponibile per nuove assunzioni. Via libera all’ammissione degli specializzandi iscritti al terzo anno del corso di specializzazione quadriennale o quinquennale alla partecipazione alle procedure concorsuali per la dirigenza sanitaria e proroga al 31 dicembre 2022 della possibilità di stipulare contratti a tempo determinato per gli specializzandi collocati nelle graduatorie concorsuali. Sarà consentita la proroga a rimanere a lavoro oltre i 40 anni di servizio e fino a 70 anni di età ai medici specialisti, su base volontaria e secondo le esigenze aziendali. È stato inserito nell’accordo anche l’impegno ad uniformare le modalità di svolgimento della formazione specialistica a tempo parziale e delle attività formative teoriche e pratiche previste dagli ordinamenti e regolamenti didattici della scuola di specializzazione universitaria. Si va, poi, verso il superamento anche temporaneo della normativa relativa alla validità delle graduatorie di personale sanitario del SSN con l’obiettivo di garantire il tempestivo reclutamento del personale del SSN. Prevista anche la revisione, in accordo con il MIUR, del sistema di formazione dei medici specialisti. Revisione, infine, dei contenuti del corso regionale di formazione specifica in medicina generale, in ragione dei mutati scenari sanitari e sociali, ribadendo il ruolo dei MMG nell’azione di prevenzione e contrasto delle malattie croniche.

Mobilità Sanitaria

Nuovo programma nazionale Governo-Regioni per recuperare a tutela di un più equo e trasparente accesso alle cure fenomeni di mobilità dovuti a carenze locali/regionali organizzative e/o di qualità e quantità delle prestazioni.

Enti vigilati

Previsto il riordino di AIFA, ISS e Agenas per superare la frammentazione e duplicazione di competenze. L’obiettivo è di rivedere la governance e i meccanismi operativi di funzionamento. In questo ambito verranno accorpate le funzioni frammentate in materia di HTA in un unico soggetto, a garanzia dell’autorevolezza e dell’indipendenza del processo di valutazione.

Governance farmaceutica e dei dispositivi medici

Nuova revisione e ammodernamento della governance farmaceutica e dei dispositivi medici per migliorare l’efficienza allocativa delle risorse.

Investimenti

Individuati interventi infrastrutturali necessari per 32 miliardi di euro, a cui si aggiungono 1,5 miliardi per l’ammodernamento tecnologico delle attrezzature. Il Patto impegna il Governo ad incrementare le risorse a disposizione per l’edilizia sanitaria ex art. 20 della legge 67/88 e a velocizzare le procedure per la sottoscrizione degli accordi di programma e l’ammissione a finanziamento.

Assistenza territoriale e medicina generale

È stata concordata la riorganizzazione dell’assistenza territoriale con l’obiettivo di favorire, attraverso modelli organizzativi integrati, attività di prevenzione e promozione della salute, percorsi di presa in carico della cronicità basati sulla medicina di iniziativa, in stretta collaborazione con il Piano nazionale della cronicità, il Piano di governo delle liste di attesa e il Piano nazionale della prevenzione. Questo puntando al potenziamento dell’assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale per prevenire l’aggravamento delle patologie legate ai processi di invecchiamento della popolazione. In questo ambito, è previsto l’ampliamento della sperimentazione della Farmacia dei servizi come presidio rilevante per la presa in carico dei pazienti ed il controllo dell’aderenza terapeutica degli stessi. Allo stesso tempo, verrà valorizzata l’assistenza infermieristica di famiglia/comunità, per garantire la completa presa in carico integrata delle persone, nell’ambito della continuità dell’assistenza, e dell’aderenza terapeutica in particolare per i soggetti più fragili.

Fondi sanitari integrativi

Previsto un gruppo di lavoro per l’ammodernamento e la revisione della normativa sui fondi sanitari e sugli altri enti e fondi aventi finalità assistenziali. Obiettivo è quello di favorire la trasparenza del settore, tutelare l’appropriatezza dell’offerta assistenziale e di potenziare il sistema di vigilanza, per migliorare l’efficienza complessiva del sistema.

Modelli previsionali

A supporto delle scelte di programmazione si prevede una sempre maggiore integrazione dei dati e dei diversi flussi informativi che consenta di realizzare strumenti e modelli previsionali per l’analisi del fabbisogno di salute della popolazione.

Ricerca

Verrà promossa una governance condivisa della ricerca per definirne priorità ed ambiti condivisi e per snellire le procedure di attribuzione delle risorse. La ricerca è individuata come volano di sviluppo del Paese.

Prevenzione

Promozione e prevenzione sono chiavi per garantire equità e contrasto alle disuguaglianze di salute.

In particolare è previsto:

  • contrasto al fenomeno dell’antimicrobico-resistenza;
  • consolidare il contrasto alle malattie croniche attraverso promozione della salute, diagnosi precoce e presa in carico precoce;
  • piena realizzazione del Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia;
  • standard adeguati di personale per sicurezza sui luoghi di lavoro;
  • approccio “One Health” che considera la salute umana e la salute degli animali come interdipendenti e legati alla salute degli ecosistemi;
  • più controlli in materia di sicurezza alimentare e sanità veterinaria.

Le Regioni e il Governo hanno anche concordato di valutare l’estensione delle fasce d’età a cui è rivolto lo screening mammografico.

Revisione del ticket

Sarà istituito un gruppo di lavoro che avrà come obiettivo quello della revisione della partecipazione alla spesa da parte dei cittadini per ridurre le disuguaglianze attraverso la graduazione dell’importo dovuto in funzione del costo delle prestazioni e del “reddito familiare equivalente”.

Partecipazione dei cittadini

Per migliorare la relazione con i cittadini si punterà sempre più sulla trasparenza e la comunicazione, attraverso il loro coinvolgimento in pratiche di partecipazione inclusive.

Prevista anche una forte promozione degli strumenti di accesso informatico ai servizi erogati telematicamente dal SSN, adottando regole standard, codifiche condivise e interoperabilità degli ecosistemi informatici.

Revisione del DM70/2015

È stato preso l’impegno alla revisione del Regolamento sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, visti le mutate evidenze e le criticità rilevate nell’implementazione regionale.

Ministero della Salute


Speranza: Paese più unito e SSN più forte

Il Paese è più unito e vuole investire nuovamente, con tutta l’energia possibile, nel comparto salute” –  ha dichiarato il ministro Roberto Speranza dopo l’approvazione definitiva da parte della Conferenza Stato-Regioni del nuovo Patto per la Salute.

“Penso che questa sia la scelta giusta – ha proseguito Speranza – grande unità e grande coesione tra lo Stato, il Governo e le Regioni. Proviamo ad investire con vigore: lo facciamo con 2 miliardi di euro in più quest’anno e 1,5 miliardi il prossimo. Ma abbiamo un obiettivo molto più ambizioso da qui alla fine della legislatura, annunciato insieme al presidente del Consiglio Conte: 10 miliardi per la sanità. Con questo Patto affrontiamo alcuni nodi fondamentali, a partire da quelli del personale, per provare a dare più forza al nostro Servizio sanitario nazionale. Oggi, si è scritta una bella pagina di dialogo tra le istituzioni e di collaborazione istituzionale e il Servizio sanitario è più forte”.

“Proveremo ogni giorno a migliorare il nostro Ssn – ha aggiunto il Ministro –. Dobbiamo investire e mettere ancora più risorse, favorire l’accesso di nuove energie e di capitale umano, dobbiamo investire sulla sanità digitale e sulla ricerca, che va valorizzata. Quando si parla di salute delle persone, non c’è mai un punto di arrivo, ma sempre un nuovo punto di partenza. Questa approvazione del Patto per la Salute è un fatto positivo e rilevante, ma è anch’esso un punto di partenza per costruire una sanità più in grado di rispondere alle domande dei cittadini”.

“Abbiamo iniziato a dare risposta anche all’eccessiva mobilità sanitaria – ha concluso Speranza – che costringe spesso i cittadini del Sud a recarsi nelle regioni del Nord. Investiremo il più possibile per rafforzare i presidi sanitari e i nostri ospedali nel Mezzogiorno”.

Sul fronte della farmaceutica, l’intenzione è di mettere mano ai due tetti, quello della farmaceutica convenzionata (territoriale) e quello per gli acquisti diretti (ex ospedaliera). “Questo modello va radicalmente ripensato. Dobbiamo riequilibrare i due tetti della spesa farmaceutica nel più breve tempo possibile. Va trovato – spiega Speranza al Sole 24 Ore –  il veicolo normativo giusto e ci sto lavorando. E va ripensato il sistema del payback che come è oggi a me appare surreale. Quando dico che serve una riforma più profonda non ho dubbi che le imprese debbano sedersi al tavolo. La sfida è far coincidere l’interesse pubblico, per me sempre preminente, con i legittimi interessi privati. Il dialogo – assicura –  è già avviato”. Sulla questione erano intervenute nei giorni scorsi le associazioni delle imprese Farmindustria e Assogenerici, “deluse” dall’assenza di un intervento sui tetti di spesa nell’ambito della legge di Bilancio.


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Redazione Fedaisf

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