La liberalizzazione dei farmaci di fascia C, quelli a carico del paziente, consentirebbe l’assunzione di 9 mila nuovi lavoratori nel settore delle parafarmacie. La stima è del Forum nazionale parafarmacie, che parla inoltre di 3.500-4.500 nuove parafarmacie in aggiunta a quelle attuali, e di investimenti per 700 milioni di euro. Secondo il Forum l’apertura del mercato dei farmaci di fascia C non danneggerebbe particolarmente le farmacie: «Si è calcolato che l’utile mensile mediamente perso da loro sarebbe di 380 euro». Intanto continua il trend positivo del mercato delle parafarmacie in Italia. A quattro anni dall’inizio dell’esperienza, la loro diffusione sul territorio nazionale si è infatti stabilizzata e il volume d’affari definito nella tipologia e consistenza: 8,7 miliardi di euro, 966 milioni di confezioni di farmaci non soggetti all’obbligo della prescrizione medica venduti e 3.500 punti aperti (a fronte degli oltre 26 miliardi di euro fatturati nel 2010 dalle circa 17.500 farmacie italiane). Bene, in particolare, il mercato degli Otc e ottimo trend anche per il settore cosmetico (+14% nel 2010). «È un risultato che ci soddisfa – dichiara il presidente del Forum Nazionale Parafarmacie Giuseppe Scioscia – ma quello che auspichiamo oggi è la liberalizzazione dei farmaci di fascia C. Attualmente infatti possiamo vendere soltanto i farmaci da banco e senza obbligo di prescrizione. Ma questo non significa che vogliamo abolire la pianta organica: nessuno di noi ha mai sognato di proporre la liberalizzazione selvaggia e deregolata nella distribuzione dei farmaci».
Farmacista33 – 24 maggio 2011