Nel Documento conclusivo delle Commissioni finanza di Camera e Senato, redatto a conclusione di una Indagine conoscitiva sulla Riforma dell’imposta sul reddito e altri aspetti del sistema tributario, presentato il 30 giugno scorso, fra le altre cose viene trattato il tema della tassazione della previdenza complementare, ipotizzandone una modifica con gli obiettivi di realizzare una maggiore armonizzazione rispetto ai regimi fiscali europei, incentivare le adesioni alla previdenza complementare e superare il rischio della doppia tassazione.
Le Commissioni pertanto suggeriscono di muoversi nelle seguenti direzioni:
- l’adozione del modello EET (Esenzione dei versamenti al sistema della previdenza complementare pur nell’ambito di un tetto definito per legge, Esenzione dei rendimenti conseguiti nella fase di investimenti e Tassazione della prestazione finale)
- il superamento della fiscalità di favore nella tassazione delle prestazioni applicando le aliquote Irpef ordinarie, quindi l’aliquota marginale.
Cgil, Cisl e Uil, inviando alle Commissioni una nota di commento sull’intero documento, relativamente all’ipotesi di modifica della tassazione delle prestazioni di previdenza complementare hanno subito manifestato la loro contrarietà, considerando che una misura così ipotizzata, contrariamente agli obiettivi dichiarati, comporterebbe una forte penalizzazione economica per i lavoratori, disincentivando quindi le nuove adesioni e portando ad una contrazione complessiva degli aderenti.
Al contempo abbiamo proposto il mantenimento ed il rafforzamento della fiscalità di vantaggio a favore delle prestazioni erogate dai Fondi negoziali e in quest’ottica si colloca anche la proposta contenuta nella Piattaforma unitaria sulla previdenza che prevede il ripristino dell’aliquota dell’11% di imposizione sui rendimenti finanziari, che dal 2015 è stata innalzata al 20%.
In questi mesi abbiamo comunque evidenziato in più sedi e con diversi interlocutori, sociali e politici, l’inopportunità della proposta relativa alla tassazione delle prestazioni con l’aliquota ordinaria, riscontrando importanti consensi rispetto alle nostre preoccupazioni e la consapevolezza diffusa che un intervento in tal senso è assolutamente da scongiurare.
Sarà comunque nostra cura continuare a seguire con attenzione l’evolversi della situazione.
Un caro saluto.