La Filctem Cgil Nazionale e Territoriale di Milano ritiene che la ricerca scientifica sia strumento imprescindibile per il progresso e la valorizzazione dell’essere umano. Noi ci schieriamo senza indugio alcuno dalla parte della scienza con particolare gratitudine a chi ha consentito di avere la disponibilità della vaccinazione in tempi mai così rapidi nella storia.
La pandemia ha creato disagi, difficoltà, problemi a tutti i livelli, ma se possibile, ha colpito il mondo del lavoro con una virulenza senza precedenti.
Fra le categorie più esposte, dallo scorso mese di marzo, inizio delle restrizioni previste dal Governo a tutela della salute pubblica, ci sono gli Informatori scientifici del farmaco e il personale tecnico viaggiante che opera presso le strutture medico-sanitarie.
Lavoratrici e lavoratori, che per la specificità della propria professione hanno subito una modifica sostanziale della propria mansione, in ordine al mutare della curva del contagio.
La Filctem di Milano, anche per dare un contributo alla discussione nazionale, nello scorso mese di Giugno, dopo in confronto con le Rsu ISF, il giorno 9, aveva articolato una determinata precisa posizione pubblica, tesa a manifestare la propria preoccupazione circa la possibilità che l’informazione medica da remoto, usata dalle imprese durante l’emergenza, diventasse la norma e fosse considerata una nuova frontiera del ruolo dell’ISF. Tale posizione politica è stata di fatto sostenuta dalla Segreteria Nazionale nelle sedi ufficiali di incontro tenutasi successivamente, condividendola con gli altri attori in campo, elemento questo che ha contribuito a portare la discussione nel merito trovando con la maggior parte delle aziende del settore che insistono su tutto il territorio nazionale, elementi di riflessione tali da non consentire il depauperamento del ruolo di questi professionisti fondamentali in ottica sanitaria.
Ora, riteniamo utile portare l’attenzione di tutti gli attori e delle lavoratrici e lavoratori interessati, un ulteriore spunto di riflessione. Se il COVID ha interrotto, o reso più difficoltose le relazioni Isf- medico, impedendone spesso il contatto face to face, in coerenza con la nostra idea di valore del ruolo ISF, già più volte manifestata, riteniamo utile chiedere che nella platea di personale prioritariamente da vaccinare rientri – a pieno titolo – anche quella degli informatori medico scientifici e del personale tecnico. Alcune regioni si sono mosse in tal senso ma è opportuna una regia nazionale che ponga l’accento sul tema anche nel confronto con gli enti locali.
La filiera Isf – medico – paziente rimane lo schema più ampio di tutela della salute dei cittadini e delle cittadine e ridurrebbe al minimo i rischi per la salute di operatori, già fin troppo esposti al pericolo di contagio fin qui.
Proponiamo questo ragionamento, non per avvallare inaccettabili “classifiche” fra lavoratori e lavoratori, ma, anzi, per fare in modo che la diffusione dell’informazione al personale medico e/o della manutenzione delle attrezzature sanitarie – anche complesse – avvenga in sicurezza e nell’ottica di garantire una cura migliore e più capillare per tutti, in un momento in cui è assolutamente necessario anche il ritorno immediato alla normalità di cure ed interventi chirugici delle malattie non-Covid.
Dipartimento chimico-farmaceutico nazionale e segreteria territoriale di Milano Roma, 8 gennaio 2021