Commissione Senato, Ssn non può sopportare altri tagli

La relazione, piano straordinario per l’edilizia e più attenzione a lotta corruzione

Nei prossimi anni il Servizio sanitario nazionale (Ssn) “non sarà in grado di sopportare restrizioni finanziarie, pena un ulteriore peggioramento della risposta ai bisogni di salute dei cittadini e un deterioramento delle condizioni di lavoro degli operatori”. E’ quanto scrive la Commissione Igiene e Sanità del Senato nelle conclusioni della relazione, approvata all’unanimità, ‘Stato e salute prospettive del Ssn, nell’ottica della sostenibilità del sistema e della garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità’ presentata al Senato.

La Commissione negli ultimi due anni ha ascoltato i principali attori della sanità italiana: dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ai vertici dell’Aifa, di Farmindustria, di Federfarma, di Assobiomedica, della Fiaso, dell’Agenas, dell’Iss e le associazioni di categoria dei medici, degli operatori sanitari e le Regioni. Tra i suggerimenti evidenziati dalla Commissione: “Un piano straordinario di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie – sottolinea la relazione – accuratamente disegnato per costruire un volano per l’occupazione e la crescita, oltre un’occasione per ammodernare il patrimonio del Ssn”. Inoltre l’Italia “non ha ancora dedicato adeguata attenzione alla corruzione nel settore sanitario – osserva il documento – tra le aree più a rischio: la selezione del personale, la gestione degli accreditamenti e la fornitura di prestazioni, l’acquisto di beni”.

La Commissione ritiene che “non sia più rinviabile una revisione dei Lea in funzione dei reali bisogni di salute dei pazienti” e che serve “un piano di programmazione per le risorse umane con una revisione dei vincoli vigenti introducendo elementi di flessibilità”. Secondo l’analisi di Luigi D’Ambrosio Lettieri, uno dei relatori del documento insieme alla collega Nerina Dirindin: “C’e’ una profonda sofferenza e una crisi strutturale del Ssn, il modello della nostra sanità e’ un fiore all’occhiello e i suoi valori invidiati all’estero vanno garantiti, ma serve un rilancio del sistema e non solo del finanziamento. Ci sono 7 Regioni – evidenzia il senatore – che sono fuori dai Lea e questo genera un’inefficienza e permette la mobilita’ passiva. Aumentano inoltre gli italiani che rinunciano alle cure o che scelgono il privato”.

‘Rivitalizzare’ il sistema, e’ la parola d’ordine della senatrice Dirindin nel suo intervento: “La grande difficoltà del Ssn rischia di far perdere l’energia e la fiducia ad un sistema che invece e’ molto virtuoso ed equo rispetto ad altri Paesi. Dobbiamo – avverte – fare interventi soprattutto per garantire una migliore appropriatezza ed accesso alle cure. Abbiamo un dovere di riconoscenza nei confronti dei lavoratori della sanità che hanno fatto grandi sacrifici. Ora – chiosa la senatrice – occorre dare loro delle risposte”.

La Commissione Sanità nei dieci punti finali della sintesi della relazione ha preso in esame anche la sostenibilità della spesa privata: “Particolare attenzione deve essere riservata alla spesa per le varie forme di protezione integrativa, analizzandone i costi e i benefici”. Altri due temi scandagliati dal lavoro della Commissione sono stati la formazione e la regolamentazione della responsabilità del medico con la riduzione della medicina difensiva. Per la prima i senatori sottolineano: “La necessità di aprire una fase di verifica e revisione dei percorsi formativi, per l’accesso alle diverse professioni e per l’aggiornamento degli operatori della sanità guardano – avvertono – ai contenuti, ai soggetti e ai luoghi della formazione, con l’obiettivo di utilizzare al meglio le risorse disponibili”.

Mentre per la regolamentazione della responsabilità sanitaria del medico, “E’ indispensabile – emerge dal rapporto – rivederla per tutelare da un lato il medico nella realizzazione dell’atto clinico (di per sé rischioso) e dall’altro il paziente nel diritto ad una informazione completa e chiara e al risarcimento del danno in tempi brevi”. Infine l’informatizzazione e la digitalizzazione del Ssn: “Soluzioni tecnologiche nell’ambito dell’eprescription, e-booking, mobilità, fascicolo sanitario elettronico (Fse) e ‘cloud’ possono consentire – rimarca il documento – una maggiore accessibilità e un migliore monitoraggio dei pazienti nonché una maggiore integrazione tra gli operatori che possono valutare con maggiore appropriatezza gli interventi di cura lungo tutto il percorso di cura del paziente”.

Francesco Maggi – 8 luglio 2015  – PharmaKronos

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Manovra sanità. Siglata l’Intesa sui tagli da 2,352 mld per il 2015 e il 2016.

IL TESTO DELL’INTESA sui tagli

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