La dichiarazione, approvata nella Plenaria del Comitato Nazionale di Bioetica del 23 giugno 2017, è stata elaborata dai Proff.: Lorenzo d’Avack, Silvio Garattini, Carlo Petrini.
Si riporta di seguito il testo integrale della mozione:
L’Agenzia Italiana del Farmaco rileva che a finire nel “cestino” sono soprattutto gli antibiotici e a seguire gli analgesici, gli sciroppi, i farmaci per l’ipertensione e per lo scompenso cardiaco, gli antiaggreganti e anticoagulanti . Ciò si traduce in uno sperpero delle risorse pubbliche, che potrebbero essere altrimenti utilizzate, e/o in un inutile aggravio per la spesa dei cittadini .
- Il paziente rischia di utilizzare il prodotto per periodi più lunghi di quelli che sarebbero necessari per la cura.
- La disponibilità di confezioni non completamente utilizzate rappresenta un incentivo al “fai da te” con dosaggi e tempi di somministrazione impropri, non raccomandabile per la salute del singolo paziente, per la salute pubblica alla luce anche del problema dell’antibiotico-resistenza.
- La permanenza in casa di confezioni non completamente utilizzate rappresenta un pericolo per i bambini, che possono assumere involontariamente i farmaci.
- I prodotti non utilizzati raramente vengono riportati nelle farmacie; spesso vengono diffusi nell’ambiente, aumentando il tasso di inquinamento del suolo e delle acque.
Per queste ragioni, il CNB raccomanda alle Istituzioni di continuare a svolgere una puntuale informazione ai medici e ai consumatori per un uso responsabile e consapevole dei prodotti farmaceutici, proprio a difesa dei consumatori stessi e raccomanda di implementare interventi atti a diminuire lo spreco ingiustificato di farmaci, dato dalle maxi o mini confezioni immesse sul mercato dall’industria farmaceutica.
Tra le possibili soluzioni, il CNB raccomanda in modo specifico – analogamente alla prassi di altri Paesi, come Regno Unito e Stati Uniti – per alcuni prodotti con prescrizione medica, in particolare gli antibiotici, che sia il farmacista a preparare confezioni personalizzate, contenenti con precisione il numero di compresse o di flaconcini monodose necessari al completamento del ciclo, senza manipolazione del prodotto.
Il CNB raccomanda, inoltre, di estendere al territorio quanto già previsto, in fase sperimentale, per le strutture ospedaliere”.
CNB. “Mozione sulle confezioni non ottimali dei farmaci”. Comunicato 7/2017