News

CoLAP. 2016: l’anno del Jobs Act del lavoro autonomo?

Roma, 08 Gennaio 2016 – Sicuramente l’anno appena concluso sarà ricordato come l’anno del Jobs Act per i lavoratori dipendenti, soprattutto come l’anno della abolizione del tanto contestato contratto a progetto.

Il 2016 inizia con l’applicazione della norma che stabilisce che tutte le collaborazioni autonome, se organizzate nei tempi e luoghi del committente, dovranno essere ritenute veri e propri rapporti di lavoro subordinato.

C’è da chiedersi se questo appena iniziato sarà, dunque l’anno del Jobs Act del Lavoro autonomo? Scompariranno davvero tutte le collaborazioni coordinate e continuative? Saranno davvero “stanate” le false partite iva e si risolveranno in modo definitivo e strutturale temi fondamentali per la sopravvivenza di moltissimi professionisti?

Il CoLAP – Coordinamento Libere Associazioni Professionali –  ha da sempre a cuore queste problematiche, essendo il portavoce del mondo delle Partite Iva e la voce più autorevole.

Soltanto ieri sono stati diffusi i dati Istat sull’occupazione dove si attesta che il tasso di disoccupazione a novembre segna una riduzione dello 0,2% rispetto ad ottobre, attestandosi al 11.3%.  “A ben vedere i numeri – interviene la Presidente Alessandrucci – il numero degli occupati aumenta su ottobre di 36 mila unità, dovuto quasi esclusivamente alla componente femminile, mentre diminuiscono i disoccupati e di poco gli inattivi. Sono soprattutto le donne che si riattivano sul mercato del lavoro – continua la Alessandrucci – e questo riporta alla luce vecchi problemi, legati all’impatto negativo che hanno impegni lavorativi che impediscono di conciliare tempi di lavoro e di vita familiare e sociale.

Nella Legge di Stabilità appena approvata – incalza la Presidente Alessandrucci – è stata inserita l’ “opzione donna” che se da un lato da la possibilità alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione a 57 anni per le prime e 58 e 3 mesi per le seconde, avendo maturato 35 anni di contributi, dall’altro la loro pensione sarà più “leggera”, poiché il metodo calcolato ad esse è quello contributivo, anche se per motivi anagrafici e contributivi dovrebbero essere soggette al calcolo misto. Un’opzione donna che può andar bene per le passate generazioni, perché per le future richiederebbe requisiti difficili da avere: un contratto a tempo indeterminato senza interruzione dall’età di 22 anni!

Ma cosa si farà davvero per le professioni? – si interroga l’Alessandrucci – procederemo ad un testo contenitore di norme disordinate e sarà davvero la riforma del lavoro autonomo capace di dare impulso reale a questo mondo? Le indiscrezioni ci lasciano intendere che è ancora vivo il rischio di importare anche nel nostro mondo tradizionali ed inefficaci strumenti e tutele, non è di questo che abbiamo bisogno!

Per noi è una riforma vitale e che attendiamo da moltissimo tempo. Abbiamo delle proposte, non solo legate all’articolato, ma alla filosofia, anche politica, che questo provvedimento dovrebbe avere e manifestare. Dovrà essere una riforma vera capace di iniettare fiducia e innovazione; vogliamo pensare al lavoro autonomo con lo stesso pensiero divergente a cui siamo abituati, non vogliamo importare nel nostro mondo flessibile, dinamico e innovativo modelli e strumenti superati e anacronistici.

Il coordinamento sta già lavorando per le proposte da inserire nel collegato – conclude la Alessandrucci – con l’obiettivo di sciogliere alcuni nodi che ci stanno a cuore quali: fisco e previdenza, politiche attive e formazione, accesso a fondi pubblici e apertura del codice degli appalti, ma anche solvibilità, trasparenza e professionalità. Lavoreremo affinché la Riforma sia davvero utile ai professionisti e agli italiani e tenteremo di evitare che sia solo un posto dove apporre dei cappelli!”

comunicato stampa – 2016 l’anno del Jobs act del lavoro autonomo.pdf

Notizia correlata:

20160118 – Corriere della Sera – Dopo il Jobs Act, Ora nuove tutele per i professionisti.pdf

 

 

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco