Chuck Norris fa causa alle case farmaceutiche: “Avvelenata mia moglie”
Redazione Fedaiisf
L’attore e campione di arti marziali ha annunciato un’azione legale contro le compagnie che producono i macchinari e la sostanza di contrasto per la risonanza magnetica. Mira a ottenere 10 milioni di risarcimento
Chuck Norris contro l’industria farmaceutica. Il protagonista di “Walker Texas Ranger” ha chiesto un risarcimento di 10 milioni di dollari alle aziende che producono i macchinari per la risonanza magnetica: Norris sostiene che la sostanza di contrasto utilizzata per eseguire questo test avrebbe avvelenato sua moglie Gena. Il risarcimento andrebbe a coprire le spese mediche, ma anche le opportunità lavorative rifiutate dall’attore per accudire la 54enne consorte. Tra le aziende citate dall’attore anche la multinazionale italiana Bracco.
La testimonianza di Gena Norris
Come riporta Associated Press, Chuck Norris, 77 anni, si è rivolto alla Superior Court di San Francisco, citando in giudizio le compagnie che producono i macchinari e le sostanze per eseguire la risonanza magnetica. Dopo l’iniezione di gadolinio, infatti, Gena Norris, moglie dell’attore, avrebbe accusato un senso di dolore debilitante, debolezza e bruciore. La donna si era sottoposta a tre esami dello stesso tipo, ricevendo dunque tre iniezioni della sostanza. Secondo il San Francisco Business Times, Gena Norris ha subito le somministrazioni nel 2012, rassicurata dal personale medico sulla sostanza. “Ho iniziato a sentire gli effetti immediatamente, senza connettere niente – ha dichiarato -. Dopo la terza risonanza ho notato con certezza che c’era qualcosa che non andava. Tutto iniziava con questo intenso bruciore nel mio corpo, che non so descrivere se non come se qualcuno mi avesse iniettato dell’acido”. Dopo questi esami, la signora Norris si è recata più volte al pronto soccorso. “Sono una donna sana. Ho fatto esercizio fisico per tutta la mia vita. Quindi tutto ciò che mi è successo è un incubo per me. Hanno avvelenato la donna sbagliata”.
L’azione legale
Tra le compagnie accusate da Norris c’è anche la multinazionale italiana Bracco, compagnia leader nel settore della diagnostica per immagini. Oltre alla società milanese, Norris ha puntato il dito contro colossi come McKesson Corp. e Acist Medical Systems. La richiesta di risarcimento avanzata dall’attore è di 10 milioni di dollari, cifra che andrebbe a coprire i danni, le spese mediche, ma anche il lavoro che l’attore ha dovuto rifiutare per stare accanto alla consorte 54enne. In merito al gadolinio, la Radiological Society of North America ha dichiarato che gli agenti di contrasto basati su questa sostanza sono stati usati per diagnostica e indicazioni per il trattamento da più di 100 milioni di pazienti nel mondo per oltre 25 anni e che, nel corso del tempo, si è rivelato una sostanza fondamentale, capace di salvare la vita producendo dati medici cruciali. “Questi agenti potenziano la qualità delle immagini ottenute tramite la risonanza magnetica, alterando le proprietà magnetiche delle molecole di acqua contenute nel corpo. Migliorando la visibilità degli specifici organi, vasi sanguigni e tessuti, gli agenti di contrasto aiutano i medici a diagnosticare e curare una vasta varietà di patologie come cancro, infezioni o emorragie”.