Secondo Achille Caputi, presidente della Società italiana di farmacologia, gli ospedali possono fare molto per favorire l’uso del farmaco generico riducendo la spesa a carico del Servizio sanitario nazionale. Basterebbe privilegiare l’acquisto di medicinali generici, anche se a prezzi più alti, per attivare un meccanismo virtuoso che porterebbe il medico del territorio che solitamente si attiene alle indicazioni del collega ospedaliero, a prescrivere, alla lunga, più generici. Caputi vede nel coinvolgimento delle commissioni terapeutiche ospedaliere, la chiave per promuovere concretamente la svolta: "Bisognerebbe, all’interno degli ospedali – spiega – quando si fanno le gare per l’acquisto dei farmaci, privilegiare in tutti i modi l’acquisto del generico, anche se ciò comporta un aumento di prezzo. L’uso del farmaco negli ospedali, infatti – continua l’esperto – è limitato, mentre l’esborso, in termini di prescrizioni sul territorio, è su tempi lunghi o addirittura lunghissimo. Normalmente, se il paziente esce dall’ospedale perché soffre di reflusso gastroesofageo, ad esempio, ha un’indicazione per una specialità perché l’ospedale ha acquistato quel medicinale a costi più bassi in una gara, con notevoli sconti. Bisogna cambiare mentalità, invece, e considerare il risparmio reale, che va calcolato su tempi più lunghi".
Fonte "Farmacista33"
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