Cocktail di anticorpi e storie di spie russe. Tutte le novità che riguardano AstraZeneca
START Magazine – 12 ottobre 2021
AstraZeneca torna in prima pagina con due notizie. La prima rappresenta un altro passo avanti nella battaglia contro il Covid-19, l’altra ha tutto il sapore invece di una spy story, ma procediamo con ordine.
COSA SI SA DEL COCKTAIL DI ANTICORPI
AZD7442 è il nome del cocktail di anticorpi sviluppato da AstraZeneca e, secondo i risultati della terza fase di sperimentazione, riduce i rischi del Covid-19 del 50% nei pazienti non ospedalizzati che hanno avuto sintomi.
Non solo funziona come un’iniezione preventiva nei non infetti, ma ha anche dimostrato di salvare vite e prevenire la malattia grave quando viene somministrato come trattamento entro una settimana dai primi sintomi.
Per questo, la casa farmaceutica anglo-svedese ha chiesto la scorsa settimana alla Food and drug administration(Fda) di concedere al farmaco l’autorizzazione all’uso di emergenza come iniezione preventiva, pensando soprattutto alle persone che non hanno una risposta immunitaria abbastanza forte ai vaccini, come i pazienti oncologici o coloro che hanno ricevuto trapianti d’organo.
Un trial a parte sta studiando anche il suo uso come trattamento per i pazienti ospedalizzati.
UN’ALTERNATIVA AI VACCINI?
Mene Pangalos, vicepresidente esecutivo della R&S biofarmaceutica di AstraZeneca, ha dichiarato che i risultati del trattamento indicano soprattutto il potenziale uso futuro come prevenzione non vaccinale.
“Se e quando sarà approvato, sarà usato anche per il trattamento [dell’infezione, ndr]. Ma il vero fattore di differenziazione per questo anticorpo sarà nell’impostazione profilattica”, ha detto a Reuters.
LA DIFFERENZA CON IL VACCINO
AZD7442 è a base di anticorpi fatti in laboratorio e progettati per rimanere nel corpo per mesi contenendo il virus in caso di infezione. Un vaccino, invece, dipende da un sistema immunitario che deve sviluppare anticorpi mirati e cellule che combattono l’infezione.
GLI ALTRI COCKTAIL
Quello di AstraZeneca però non è l’unico farmaco a base di diversi anticorpi. Terapie simili, sviluppate con anticorpi monoclonali, sono state realizzate anche da Regeneron, Eli Lilly e GlaxoSmithKline (GSK) con il partner Vir.
Negli Stati Uniti, questi cocktail sono stati approvati per l’uso di emergenza per il trattamento del Covid-19 nei casi che vanno da una forma lieve a una moderata.
RISULTATI A CONFRONTO
La terapia di Regeneron ha mostrato il 72% di protezione contro l’infezione sintomatica nella prima settimana e il 93% dopo.
I risultati del farmaco di GSK-Vir indicano una riduzione del 79% del rischio di ospedalizzazione o morte e quelli di Eli Lilly una diminuzione del 70% della carica virale al settimo giorno rispetto al placebo.
LA PILLOLA MERCK
La pillola anti Covid-19 della casa farmaceutica Merck, che ha chiesto ieri l’autorizzazione all’uso di emergenza alla Fda, ha dimostrato di ridurre il rischio di ospedalizzazione o morte del 50%, secondo la fase iniziale dello studio su un campione di pazienti che aveva almeno un fattore di rischio.
LA FORMULA RUBATA?
Passiamo ora a una storia avvolta dal mistero. Stando a quanto riportato dal Sun, la Russia avrebbe rubato la formula per il vaccino AstraZeneca e l’avrebbe usata per creare il proprio. Il vaccino russo Sputnik V, tra l’altro, usa una tecnologia simile a quella del vaccino progettato da Oxford.
A scoprire il furto sarebbero stati i servizi segreti inglesi, che già l’anno scorso avevano puntato il dito contro il presidente Vladimir Putin. Gli 007 britannici erano sicuri al 95% e anche di più che gli hacker al servizio del Cremlino avevano preso di mira gli organismi britannici, statunitensi e canadesi impegnati nello sviluppo di un vaccino. Ora si dicono certi dell’accaduto: il furto dei dati sarebbe stato eseguito di persona da un unico agente russo.
“Il Sun è un giornale ben noto e molto ascientifico”, ha detto ironicamente il portavoce Dmitry Peskov, in un commento riportato dalla Tass. “Questo è il nostro atteggiamento verso queste pubblicazioni”.
Downing Street per ora non commenta.
Nota: AZD744 è una combinazione di due LAAB (long acting antibody) – tixagevimab (AZD8895) e cilgavimab (AZD1061) derivati da cellule B donate da pazienti convalescenti dopo il virus SARS-CoV-2 . Scoperti dal Vanderbilt University Medical Center e concessi in licenza ad AstraZeneca nel giugno 2020, gli anticorpi monoclonali umani si legano a siti distinti sulla proteina spike di SARS-CoV-2 e sono stati ottimizzati da AstraZeneca con estensione dell’emivita e con riduzione del recettore Fc e legame C1q del complemento. L’estensione dell’emivita triplica la durata della sua azione rispetto agli anticorpi convenzionali e potrebbe offrire fino a 12 mesi di protezione da COVID-19 dopo una singola somministrazione; i dati dello studio di Fase I mostrano titoli anticorpali neutralizzanti elevati per almeno nove mesi. Il ridotto legame del recettore Fc mira a ridurre al minimo il rischio di potenziamento della malattia dipendente dall’anticorpo, un fenomeno in cui gli anticorpi specifici del virus promuovono, anziché inibire, infezione e/o malattia
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L’Antidiplomatico – 12 ottobre 2021
Chissà se qualche media italiano riprenderà la notizia. Intanto,diversi media britannici sono stati costretti a scusarsi per aver fatto eco alle accuse infondate secondo cui il vaccino russo Sputnik V era basato su una formula rubata alla società farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca.
Le accuse, innescate dalla pubblicazione di un articolo sul tabloid britannico The Sun, sono state fortemente respinte dalla Russia e smentite dal Fondo di investimento diretto di questo Paese, che sostiene lo sviluppo del vaccino russo contro il covid-19, oltre a precisare che il vaccino russo e AstraZeneca si basano su piattaforme diverse .
Dopo un chiarimento, il quotidiano britannico Daily Express ha cancellato la sua pubblicazione originale, affermando che si trattava di “notizie false perché le informazioni sul creatore del vaccino Sputnik V – il Centro nazionale di ricerca per l’epidemiologia e la microbiologia di Gamaleya” sono pubblicamente disponibili.
“Anche l’articolo [Sun] conteneva informazioni false. Per scusarci, siamo lieti di mettere le cose in chiaro e pubblicare la seguente dichiarazione del Fondo russo per gli investimenti diretti”, si legge nell’articolo del Daily Express.
Da parte sua, The Sun ha aggiunto al suo articolo una citazione con le dichiarazioni del Fondo russo. “I media britannici riportano che il russo Sputnik V avrebbe fatto affidamento sull’indagine sui vaccini Oxford / AstraZeneca è un’altra notizia falsa e una palese bugia basata su fonti anonime”, si legge nella risposta del Fondo.
Il vaccino Sputnik V è già registrato in 70 stati per una popolazione totale di oltre 4 miliardi di persone.