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CGIL propone con una legge di iniziativa popolare “La Carta dei Diritti Universali del Lavoro”. La raccolta di firme

«Adesso trasformiamo la Carta in legge» Divieto di controlli a distanza, tutela del lavoratore in caso di licenziamento individuale e collettivo illegittimo. La campagna di raccolta è partita sabato scorso e si concluderà venerdì 8 luglio per i quesiti referendari, mentre si fermerà sabato 8 ottobre per la Carta dei diritti universali.

Sabato 9 aprile è partita la raccolta firme in tutta Italia. Baseotto (Cgil) a RadioArticolo1: “Più di mille punti di raccolta. Il governo ha un’idea vecchia e bassa del lavoro, noi vogliamo ricostruire i diritti, cambiare le norme ingiuste, ridare dignità”

“Avviamo questa raccolta di firme con buone sensazioni: domani avremo più di mille punti di raccolta in tutta Italia”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Nino Baseotto, in un’intervista a RadioArticolo1, alla vigilia dell’avvio della raccolta firme sulla Carta dei Diritti universali del Lavoro che parte sabato 9 aprile nelle piazze del paese (ascolta il podcast integrale). I banchetti così numerosi, spiega, “sono una bella notizia: avere la forza e la voglia di mettere in campo tante iniziative significa che partiamo col piede giusto. Inizia un’esperienza che darà un risultato importante per la Cgil e per il paese”.

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Una sfida che passa per il territorio. “Sono molte le iniziative che la Cgil da sempre prende nei territori – osserva il segretario -, con l’impegno delle sue categorie e strutture. Il nostro sindacato è profondamente radicato nei luoghi di lavoro, come dimostra il risultato straordinario delle circa 42.000 assemblee che abbiamo svolto”.

La raccolta firme “è un’occasione importante per incalzare la politica in senso positivo: non penso infatti che tutta la politica sia omologata nella disattenzione verso il lavoro e i bisogni dei lavoratori. Il nostro sarà un modo per incalzare ogni singolo Consiglio comunale – dunque -, ascoltare le loro opinioni, proporre la nostra Carta e chiedere di aderire”. Adesioni che già arrivano numerose: “Tra le firme al nostro appello sulla Carta ci sono tanti rappresentanti della politica italiana, insieme a molti uomini di cultura”.

Il nuovo Statuto è quindi “una proposta aperta, che attinge anche da un patrimonio di idee e proposte unitarie, come quelle rappresentanza e contrattazione. Una proposta avanzata in positivo: ipotizziamo un quadro organico per costruire un nuovo diritto del lavoro nel nostro paese”. Nei rapporti con gli altri sindacati, dice Baseotto, “ci sono segnali rilevanti di ripresa dell’iniziativa unitaria: in diversi settori stiamo già conducendo insieme le lotte per ottenere il contratto di lavoro”.

Una Carta di cui si avverte l’urgenza, visto anche l’operato degli ultimi esecutivi. “Il governo, anche l’ultimo, tratta il lavoro come se fosse diviso in compartimenti stagni – spiega il segretario -, da una parte il lavoratori dipendenti che vedono calpestati i diritti, dall’altra la precarietà, dall’altra ancora il lavoro autonomo. Questa è un’idea vecchia, degli anni ’70, oggi è superata: per questo proponiamo un nuovo Statuto che metta insieme tutte le tipologie di lavoro. Il lavoratore, ogni volta che cambia tipologia o contratto, non deve più trovarsi in una condizione di assenza di diritti”.

Nelle 41.705 assemblee, prosegue, “abbiamo coinvolto anche non iscritti alla Cgil. Ma in quegli appuntamenti abbiamo giocato soprattutto in casa, ovvero con i lavoratori che hanno la nostra tessera. Ora giochiamo in trasferta: in questa fase incontreremo coloro che sono lontani dal sindacato, magari non ci credono. E’ una sfida complessa ma stimolante: un’organizzazione come la Cgil ha la forza e la convinzione di ottenere consenso fuori dalla propria area di rappresentanza. Non ci rassegniamo all’idea che la politica, intesa come partecipazione alla vita pubblica, sia vicina al pensiero basso e vecchio che viene da Palazzo Chigi a proposito di lavoro”.

L’obiettivo è trasformare la Carta in legge. “Vogliamo vedere la proposta discussa in Parlamento per farla diventare legge dello Stato. Oggi viviamo una stagione straordinaria: l’attacco ai diritti dei lavoratori dura da vent’anni. Allora il sindacato, che di solito fa contrattazione, sceglie di usare uno strumento straordinario come la Carta dei diritti. Il nostro scopo è cambiare norme ingiuste per tutelare i lavoratori e garantire la democrazia”. Nino Baseotto conclude con un appello a firmare: “Domani si inizia con un semplice gesto, una firma, per costruire una nuova dignità e libertà per i lavoratori e lavoratrici di questo paese. Con questa firma si può dare forza, abbiamo bisogno di tutti. Abbiamo cominciato un lungo viaggio, una sfida per i diritti che vale la pena di intraprendere e vincere”.

Ascolta il podcast integrale

A cura della redazione Rassegna.it 08 aprile 2016

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N.d.R.: La proposta di legge di iniziativa popolare per un nuovo Statuto dei lavoratori. Segnaliamo i sottostanti aspetti:

Art. 12 Diritto di riservatezza e divieto di controlli a distanza

Art. 19 Tutela dei lavoratori in caso di recesso e di mancato rinnovo di contratti successivi

Estensione delle tutele dei lavoratori subordinati ai lavoratori autonomi e ai collaboratori coordinati e continuativi

CAPO VII Tutela del lavoratore in caso di licenziamento individuale illegittimo

Sezione II Tutela del lavoratore in caso di licenziamento collettivo illegittimo

Capo IX Tutele del lavoratore nei trasferimenti d’azienda

 

 

 

Redazione Fedaisf

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