Dal finanziamento che la Manovra assegna al Ssn per il 2017 dovrebbe scaturire un tetto per la spesa farmaceutica convenzionata che basterà a coprire non solo le necessità del territorio, ma anche eventuali riclassificazioni dalla distribuzione diretta-dpc. Questa almeno è la stima di Giorgio Cenciarelli, direttore Supplier services di Quintiles Ims: ospite della convention che Cef ha organizzato domenica scorsa a Viareggio per parlare di reti e aggregazioni, Cenciarelli ha fatto il punto sulla situazione del mercato della farmacia nei primi nove mesi dell’anno e ha proposto alcune stime sulle tendenze che caratterizzeranno il 2017. Stime che confermano le ottimistiche valutazioni già espresse nei giorni scorsi da altri addetti ai lavori sul riordino dei tetti impartito dalla Legge di Bilancio.
Cenciarelli, a Viareggio ha detto che nel 2017 molte regioni potrebbero essere tentate di spostare farmaci dalla diretta alla convenzionata. Cosa significa?
E’ una riflessione che parte dall’analisi dei dati di quest’anno: a meno di sorprese, la spesa farmaceutica territoriale dovrebbe chiudere a dicembre poco sopra i 12 miliardi di euro, con un avanzo sul proprio tetto di circa 500 milioni di euro. Al contrario, la spesa farmaceutica ospedaliera dovrebbe sfiorare a fine anno i 5,7 miliardi di euro, con un disavanzo sul proprio tetto di oltre 1,7 miliardi. Questa cifra, come prevede la legge, dovrà essere ripianata “fifty-fifty” da Regioni e industrie, che si faranno carico di un payback di circa 860 milioni a testa.
E allora?
Come sappiamo, nel 2017 i tetti verranno riorganizzati: la spesa per la diretta-dpc andrà a sommarsi con l’ospedaliera e assieme riceveranno un tetto pari al 6,89% del finanziamento Ssn; la spesa farmaceutica territoriale, invece, si ridurrà alla sola convenzionata e avrà un tetto pari al 7,96%. Un tetto che, in base alle nostre stime, dovrebbe coprire abbondantemente i bisogni e conservare quindi un avanzo non distante da quello di quest’anno, 400 milioni di euro.
Non è poco: il fondo speciale per i farmaci innovativi ammonta a 500 milioni…
Appunto. Dato che invece la spesa ospedaliera tornerà certamente a sfondare anche nel 2017 e stavolta ad appesantire i conti ci sarà anche la spesa per diretta e dpc, dall’anno prossimo qualche Regione potrebbe trovare conveniente spostare farmaci dalla distribuzione Asl alla convenzionata, per approfittare dell’avanzo che c’è da quella parte. Così si riduce lo sfondamento sull’ospedaliera, che per il 50% grava sulle stesse Regioni, e si utilizza fino in fondo il budget della convenzionata.
Sarebbe la prima sconfessione di un paradigma…
Non c’è dubbio. I dati dicono che nel 2015 il mercato dell’etico è transitato per il 40% dalle farmacie e per il 60% dal canale ospedaliero; nei primi otto mesi del 2016, le quote sono diventate 37 e 63%. Dai nuovi tetti potrebbe derivare un’inversione di tendenza, ma per esserne certi bisognerà seguire l’iter parlamentare della Manovra e poi le mosse delle Regioni.