Sembra, ma non vi è alcuna certezza, che anche gli altri corpi delle forze dell’ordine, in passato, abbiano avanzato analoga richiesta alla Regione per accedere al programma di prevenzione, senza però ottenere alcun via libera alle prestazioni previste dal programma recepito dall’Asp Catania e che sarebbe tuttora in vigore.
Nel documento dell’Azienda sanitaria inviato al comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania si legge testualmente: «Si fa riferimento alla nota di questa direzione prot. n. 37478 del 28-03-2013 con la quale, in ottemperanza alla disposizioni di cui al D. A. 2684/11 sono state fornite le indicazioni per avvalersi delle attività sanitarie della prevenzione, per informare codesto Comando che il D. A. n. 139/13 e successiva nota assessoriale prot. /serv. 1/n. 85816/13 hanno previsto, nell’ambito delle linee di prevenzione, l’erogabilità da parte delle strutture ambulatoriali accreditate di alcune prestazioni a titolo gratuito a favore degli agenti della Gdf ed i loro familiari conviventi, intesi questi ultimi quali componenti del nucleo familiare».
Infine il documento conclude precisando che «a ciascuna struttura ambulatoriale, sulla base delle risorse assegnate dall’assessorato, è stato attribuito un tetto di spesa per l’erogazione delle prestazioni di prevenzione che ricomprende anche quelle da erogare a favore di altre categorie di soggetti, come individuate nell’all. 1 della nota prot. /serv. 1/n. 85816/13».
L’esenzione riguarderebbe esami ematoclinici ed esami di imaging di primo e secondo livello: dalla radiografia all’ecografia, Tac e Risonanza. Insomma dalla diagnostica di base agli esami più complessi.