Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Perugia: Primari di cardiologia ai domiciliari accusati di corruzione e falso ideologico

Catania - Eseguite 9 misure cautelari personali

Corruzione e falso ideologico

Catania – Eseguite 9 misure cautelari personali

Guardia di Finanza – 4 luglio 2024

I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, nell’ambito di complesse attività d’indagine coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione nelle province di Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Perugia, con il supporto di militari degli omologhi Comandi Provinciali del Corpo, a un’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale ha disposto l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 9 soggetti: 4 Direttori di Unità Operative Complesse (in breve U.O.C.)/Dipartimenti di Aziende Ospedaliere delle province della Sicilia orientale, 3 rappresentanti di società di distribuzione locale di multinazionali produttrici di dispositivi medici, un rappresentante di tali multinazionali e un provider per l’organizzazione di eventi], a vario titolo indagati in concorso per i reati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

In particolare, sulla scorta degli elementi indiziari acquisiti nell’attuale fase del procedimento in cui non si è ancora instaurato il contraddittorio con le parti, sarebbe stato osservato che tre società – distributori locali per conto di multinazionali operanti nel settore della commercializzazione di dispositivi medici – avrebbero promesso e poi elargito ingenti somme di denaro per l’organizzazione da parte dei dirigenti sanitari indagati, operanti in strutture sanitarie della Sicilia orientale, di convegni e congressi di medicina finalizzati alla formazione, l’ultimo dei quali svoltosi a Catania nel mese di maggio. Nei fatti, dette sponsorizzazioni economiche avrebbero avuto lo scopo di ottenere in cambio l’impegno degli stessi di favorire le “ditte più generose” garantendogli l’uso effettivo di un numero maggiore di propri dispositivi medici nel corso degli interventi chirurgici.

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il giornale Centro Sicilia – 4 luglio 2024

Le indagini, svolte da militari del Gruppo tutela finanza pubblica del Nucleo di polizia economico finanziaria di Catania nascono dalle verifiche sugli sprechi che avrebbero inizialmente fatto emergere come l’A.O.U. Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania avesse “effettuato affidamenti – scrive la Procura per l’acquisto di dispositivi medici, nell’ambito di gare aziendali di bacino o della Centrale unica di committenza della Regione Siciliana, accordando alle ditte aggiudicatarie un prezzo risultato oiù elevato rispetto alle quotazioni dei medesimi dispositivi indicate nell’accordo quadro Consip”. Attraverso le intercettazioni, i finanzieri hanno ipotizzato l’esistenza di un “più ampio sistema dedito alla commissione di diversi atti corruttivi ad opera di dirigenti sanitari e rappresentanti delle società di distribuzione locale di multinazionali produttrici di dispositivi medici, utilizzando lo schermo delle sponsorizzazioni economiche di eventi formativi medici”.

Le società “Presifarm Srl” “Archigen Srl” e “Cardiovascular Srl”, distributrici locali per conto di multinazionali, avrebbero “promesso e poi elargito ingenti somme di denaro per l’organizzazione da parte dei citati dirigenti sanitari, operanti in strutture sanitarie della Sicilia orientale, di convegni e congressi di medicina finalizzati alla formazione, l’ultimo dei quali svoltosi a Catania nel mese di maggio”.

Le sponsorizzazioni economiche avrebbero avuto lo scopo “di ottenere in cambio – spiegano gli inquirenti  l’impegno degli stessi di favorire le “ditte più generose” garantendogli l’uso effettivo di un numero maggiore di propri dispositivi medici nel corso degli interventi chirurgici”.

Le stesse imprese sarebbero risultate aggiudicatarie delle gare aziendali, di bacino o della CUC per l’acquisto di propri dispositivi medici. Si tratta di affidamenti caratterizzati da “lotti a consumo” che consentirebbero ai dirigenti medici o del dipartimento di incidere, con le sue decisioni e il suo operato, sulla quantità e sulla tipologia di dispositivi medici da far acquistare all’azienda ospedaliera di riferimento.

I medici, secondo l’accusa, “sfruttando la propria posizione di vertice del rispettivo reparto, avrebbero intrattenuto rapporti con i rappresentanti delle società di distribuzione al fine di negoziare le cifre da erogare in occasione degli eventi organizzati dal comitato scientifico. Ciò sebbene la normativa di settore imporrebbe un completo distacco tra i membri di detto Comitato e i soggetti che si occupano di produzione e distribuzione di prodotti sanitari”.

Ai domiciliari quattro professori, rispettivamente direttori di unità complesse o dipartimenti di cardiologia presso i Policlinici universitari di Catania, e Messina e i poli ospedalieri di Siracusa e Ragusa, membri di un Comitato medico-scientifico del progetto SCA “Sicilian Cardiovasculary Academy” che si occuperebbe dello sviluppo di formazione nella specializzazione di competenza.

Ai domiciliari anche gli imprenditori/rappresentanti R. V., C. M. e G. A. G. delle tre società catanesi – rispettivamente, Presifarm s.r.l., Archigen s.r.l. e Cardiovascular s.r.l., nonché il referente di una di queste ultime, F. D.. Le società si occupano del settore della produzione di valvole aortiche, endoprotesi coronariche e vascolari. R. V., C. M. e G. A. G. sarebbero apparsi “perfettamente a conoscenza del sistema corruttivo, facendone parte in maniera attiva, così contribuendo alla sua alimentazione”.


Asp di Ragusa, comunicato

“Si apprende a mezzo stampa della complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, che ha portato all’emissione di una misura cautelare nei confronti del dott. A. N., attuale Direttore della U.O.C. di Cardiologia del P.O. ‘Giovanni Paolo II’ di Ragusa. Confidando che il dott. N. possa prontamente dimostrare la propria estraneità rispetto ai fatti contestati ed esprimendo, al contempo, piena fiducia nell’operato della magistratura, si comunica che questa Direzione assumerà tutte le decisioni consequenziali e necessarie per garantire la continuità assistenziale di un reparto d’eccellenza come quello della Cardiologia di questa Azienda”.

 

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