I controlli, operati dalla Guardia di Finanza, si riferiscono all’alendronato, e a principi attivi analoghi. Solo a Catania c’è una situazione muro contro muro, ma il problema tocca l’intera Sicilia.
Mauro Miserendino – Mercoledì, 25 Febbraio 2015 – Doctor33
I controlli, operati dalla Guardia di Finanza, si riferiscono all’alendronato, e a principi attivi analoghi. Il segretario nazionale Smi Pina Onotri in un comunicato parla di “caccia alle streghe” e di indagine “all’italiana: costosa ed inutile”. Solo a Catania c’è una situazione muro contro muro, ma il problema tocca l’intera Sicilia, come spiega Paolo Francesco Carollo segretario regionale Smi.
«I criteri prescrittivi dell’alendronato in Sicilia sono diversi dal resto d’Italia; a giugno 2002 una delibera dell’allora assessore Ettore Cittadini consentì la densitometria solo in casi di ipogonadismo, menopausa ante-45 anni o “chimica”, trattamenti prolungati con antiepilettici e anticoagulanti, fratture di femore pregresse o nei parenti di 1° grado, persone molto sottopeso (Body Mass Index inferiore a 19), gravi endocrinopatie.
Di qui l’inappropriatezza riscontrata, che sarebbe da valutare alla luce della gerarchia delle fonti, decreto Aifa contro delibera regionale, e che nelle altre Asp siciliane si supera attivando i canali della convenzione, in primis l’aggiornamento». A Catania invece l’Asp ravvisa un presunto danno erariale. Smi ha scritto all’Assessore alla Salute Borsellino per avere regole dirimenti; per il sindacato comunque la decisione Asp contravviene alla convenzione nazionale.
«Di monitorare l’attività prescrittiva dei mmg – dice Carollo- si occupa un ufficio di coordinamento delle attività distrettuali ex articolo 25 comma 4 e c’è un iter all’articolo 27 per contestarci eventuali irregolarità in un contraddittorio interno all’Asl. Inoltre, per un altro decreto regionale, stavolta del 2007, i controlli all’attività prescrittiva non possono risalire a farmaci dispensati oltre i 180 giorni precedenti l’attivazione del controllo.
Quindi – ipotizzando un tempo massimo di 60 giorni tra prescrizione e dispensazione dell’alendronato – se il controllo è partito ora non si doveva iniziare da ricette del 2011 bensì da prescrizioni di 240 giorni fa, maggio 2014. Dunque, la decisione Asl di perseguire i medici va revocata».