Sanofi in accordo con l’AIFA, desidera informare tutti i farmacisti e operatori sanitari che, nonostante le tensioni sul sistema distributivo dovute all’emergenza sanitaria COVID-19, la specialità farmaceutica Plaquenil 200 mg compresse (idrossiclorochina), indicata per pazienti affetti da artrite reumatoide e LES (lupus eritematoso sistemico), non è allo stato attuale carente né sul canale ospedaliero, né sul canale pubblico, lo rende noto una circolare Federfarma.
In considerazione del significativo aumento delle richieste e della necessità di garantire la continuità terapeutica ai pazienti reumatici che resta una priorità assoluta per Sanofi, il comunicato chiarisce che Sanofi in accordo con l’AIFA ha messo in atto un piano di contingentamento delle scorte attualmente disponibili sul canale pubblico.
In tale frangente, per fare fronte a tutte le richieste ricevute, Sanofi richiede un significativo supporto da parte dei professionisti sanitari per la razionalizzazione dell’uso del medicinale:
• riservando l’utilizzo del PLAQUENIL solo nei casi in cui sia considerato essenziale, per garantire la continuità terapeutica
• evitando l’accaparramento in virtù del fatto che il medicinale è dispensabile solo su prescrizione medica
• evitando l’accumulo di scorte
• rivolgendosi sempre al proprio grossista territoriale in quanto il canale distributivo è già stato regolarmente rifornito
• Ricordando a chi prescrive Plaquenil per il trattamento di pazienti COVID-19 di trasmettere tempestivamente all’area pre-autorizzazione dell’AIFA i dati relativi ai pazienti trattati secondo le modalità indicate nel sito AIFA «Emergenza COVID-19», al seguente indirizzo: https://www.aifa.gov.it/emergenza-covid-19, come previsto dal decreto 17 marzo 2020.
Per necessità in carattere di urgenza il comunicato invita i professionisti sanitari e tutti gli operatori a far riferimento al Numero Verde del Customer Service al n. 800-103330 oppure all’indirizzo e-mail customerservice.farmacie@sanofi.com per ricevere le istruzioni per effettuare un ordine diretto dedicato (secondo le reali necessità del paziente) secondo il DL219 art. 105 comma 4.
Sanofi, infine, sottolinea che le quantità di medicinale necessarie al trattamento dei pazienti COVID-19 saranno disponibili sul canale ospedaliero e dispensate dalle farmacie ospedaliere, come da Det. AIFA n. DG 258 del 17.3.2020 pubblicata sulla GU n. 69 del 17.3.2020.
Coronavirus e cure fai da te, caccia ai farmaci. E chi ha bisogno non li trova
Quotidiano.net – 31 marzo 2020
Sono irreperibili l’antimalarico sperimentato sui contagiati dal Covid-19 ma anche gli antipiretici. L’allarme: “La preoccupazione ha scatenato un accaparramento ingiustificato”
Roma, 31 marzo 2020 – La psicosi da Coronavirus manda nel panico i consumatori. Si spiegano così i fenomeni di questi giorni, la corsa alle terapie fai-da-te, l’accaparramento su internet di prodotti medicinali e dispositivi di controllo. L’allarme è stato lanciato dall’Istituto Superiore di Sanità tramite Patrizia Popoli,responsabile del Centro nazionale ricerca e valutazione clinica: “La preoccupazione generata dall’emergenza Covid-19 ha scatenato, in alcuni casi, la caccia al farmaco. Spesso tale atteggiamento è incoraggiato da informazioni fuorvianti che circolano sul web. Tutti i farmaci hanno effetti collaterali più o meno gravi, l’automedicazione comporta rischi fuori dalle indicazioni ufficiali”.
Ma cosa succede nelle farmacie? Da ogni parte d’Italia giungono notizie di peregrinazioni di clienti alla ricerca disperata di questa o quella specialità. La formulazione più richiesta forse è l’idrossiclorochina, l’antimalarico Plaquenil. Secondo i primi studi effettuati in Cina migliora la sintomatologia, ha proprietà antivirali e antinfiammatorie, riduce i giorni di febbre, ma è ancora sotto osservazione. Dopo qualche tentativo, alla fine si trova. Introvabile in farmacia l’alcol disinfettante, mancano del tutto i pulsossimetri che fino a qualche settimana si potevano acquistare senza spendere una fortuna, servono a monitorare l’ossigenazione del sangue, avvertono quando il polmone va in affanno. Si fatica persino a trovare il paracetamolo (tachipirina), antifebbrile di impiego comune.
Roberto Tobia, segretario generale Federfarma, conferma i disagi: “Questo fenomeno è dovuto essenzialmente alle crescenti prescrizioni, ci potranno essere casi sporadici, ma in linea di massima tutte le richieste vengono evase. Riusciamo poi a rimediare alla carenza di gel igienizzanti industriali attraverso il laboratorio, perché in molti casi questi presidi vengono preparati come galenici”.
“In un momento di grande incertezza è fondamentale evitare le cure fai-da-te e prestare molta attenzione all’acquisto online dei farmaci: purtroppo spesso le piattaforme sono ospitate da siti senza garanzie, e i farmaci possono essere per di più contraffatti, avverte Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia.
Di fronte al disorientamento, e per scoraggiare terapie improvvisate alimentate da leggende e fake news, il ministero ha chiarito che solo il medico può decidere quando usare i farmaci e controllarne di persona l’appropriatezza.
“Serve cautela sulle terapie off label per il coronavirus, alcune di queste sono antivirali già impiegati contro l’Hiv”, ha detto Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Quanto poi alla carenza di anestetici, che è stata riferita, “ci stiamo lavorando – dice – perché sono necessari. Nessun problema invece negli approvvigionamenti di ossigeno e di insulina, almeno a livello ospedaliero”. A rassicurare è anche Enrique Häusermann, presidente Assogenerici: “Le nostre aziende – spiega il rappresentante delle case farmaceutiche che producono generici, equivalenti e biosimilari – stanno svolgendo un ruolo cruciale per la salute dei pazienti affetti da Covid-19, provvediamo a rifornire in modo incessante in tutta Italia farmaci salvavita a costi accessibili ai medici nelle regioni in emergenza. E l’Unità di Crisi Aifa, che coopera costantemente con le associazioni industriali di settore, sta garantendo procedure snelle, come l’importazione rapida di molecole dall’estero, mantenendo al contempo tutti i requisiti di qualità dei prodotti. L’importazione di 1,5 milioni di compresse di idrossiclorochina dagli Usa, garantito da una delle nostre associate, è solo uno dei tanti esempi”.
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