Dovrebbe risolversi soltanto per fine mese la carenza di ricettari che da qualche settimana si registra in diverse Asl della Campania. Questa almeno è l’indicazione che arriva dagli amministratori della Sanità regionale, ma tra i medici di famiglia sono in pochi a considerarla una buona notizia. «Nel casertano, alla Napoli 2 e in una parte del salernitano» spiega Federico Iannicelli, segretario regionale della Fimmg «ormai consegnano non più di cinque ricettari alla volta. Questo costringe i Mmg a fare settimanalmente la spola tra studio e distretto, con disagi che &egrav! e; facile immaginare». Intanto si va avanti con i mezzi di fortuna già approntati nelle settimane scorse: «Per la prescrizione di visite dallo specialista della nostra stessa Asl» prosegue Iannicelli «utilizziamo un ricettario bianco fornito dall’Azienda e recante un fac simile del ricettario rosso. Per prestazioni esterne e farmaci, invece, dobbiamo usare la ricetta Ssn e quindi ci si arrangia come si può».
E ad aggiungere la beffa al danno, restano ancora misteriose le cause del problema. «Qualcuno aveva pensato a un’interruzione delle forniture per insolvenza, ma la Regione assicura di aver pagato puntualmente. La tesi ufficiale è che un problema tecnico alle macchine del Poligrafico ha causato uno stop agli approvvigionamenti che in Campania si è allargato a macchia di leopardo perché le Asl in difficoltà hanno chiesto alle altre di attingere alle loro riserve. Confermerebbe il fatto che anche a Roma e in Toscana si sta! nno registrando carenze».
Non proprio: a Roma l’allarme, scattato un mesetto fa, sarebbe già rientrato. In Toscana invece più che carenze si registra soltanto un razionamento dei ricettari. «Di solito ce ne davano per quattro o cinque mesi» osserva Vittorio Boscherini, segretario regionale Fimmg «ora invece all’ultimo rifornimento ho avuto un quantitativo per circa un mese. Non so quali possano essere i motivi, chiederemo informazioni all’assessorato ma la voce che circola tra i Mmg è che il Poligrafico abbia cominciato a ridurre la produzione in vista del passaggio alla ricetta digitale. In sostanza, non vogliono restare con scorte inutilizzate».
14 giugno 2012 – DoctorNews