La carenza di farmaci, soprattutto generici iniettabili, negli Stati Uniti sembra essere il risultato diretto di una politica regolatoria "eccessiva" da parte della Food and Drug Administration (Fda), colpevole, dunque di "non aver garantito la disponibilità di prodotti di qualità".
E’ l’accusa lanciata all’ente regolatorio d’Oltreoceano dal Comitato per la vigilanza e la riforma del governo della Camera, che ha reso noti i risultati della propria analisi sul problema. Secondo i deputati, i pazienti e i medici statunitensi i trovano attualmente ad affrontare una penuria senza precedenti di farmaci essenziali, e questo sta portando a problemi gravi, come interruzioni delle cure, costi più elevati e anche morti premature. Sono state avanzate molte ipotesi sulle cause di questa situazione, ma secondo il Comitato essa sarebbe stata provocata in gran parte dall’azione della Fda.
I deputati affermano di aver appreso che l’attività di regolamentazione della Fda ha di fatto interrotto il 30% della capacità produttiva totale di quattro dei maggiori produttori statunitensi di farmaci generici iniettabili, quelli che scarseggiano di più: Bedford Laboratories, Hospira, Sandoz e Teva.
"Dei 201 farmaci carenti elencati nella Società americana dei farmacisti del servizio sanitario il 12 febbraio 2012 – dice il rapporto – almeno 128, ossia il 58% del totale, sono prodotti da almeno un impianto sotto esame da parte della Fda" per l’obbligo di ammodernamento. E non è tutto: "Tra le linee di produzione interrotte nel corso di due anni, la revisione del comitato non ha rilevato nessun caso in cui questo arresto fosse associato con danni ai consumatori", ha commentato il presidente della commissione, il repubblicano Darrell Issa.
I deputati chiedono dunque che la Fda ripristini "un app