Intervista al presidente di Federfarma Vincenzo Defilippo sui farmaci generici.
Che cosa sono i generici?
Il farmaco generico è un farmaco non più coperto da brevetto, che al posto del nome commerciale ha il nome del principio attivo seguito dal nome dell’azienda farmaceutica che lo produce. I farmaci generici hanno lo stesso principio attivo, le stesse indicazioni terapeutiche, posologia e la stessa efficacia e sicurezza del farmaco di “marca”.
Che vantaggi offrono i generici?
I generici hanno un prezzo significativamente inferiore rispetto al farmaco “ di marca”. L’abbassamento dei costi consente di ampliare l’accesso ai medicinali anche a persone che, altrimenti, non potrebbero permetterseli; inoltre, contribuisce a ridurre la pressione finanziaria sui sistemi sanitari pubblici sempre più attenti alle spese.
Perché i generici costano meno?
Il farmaco generico rimborsato dal SSN deve essere offerto per legge a un prezzo inferiore di almeno il 20 per cento rispetto a quello della corrispondente specialità medicinale originatrice. Questo risultato è reso possibile grazie ai minori costi che l’azienda farmaceutica deve sostenere per lo sviluppo e la ricerca del farmaco. Infatti, lo sviluppo di un generico richiede l’attestazione di bioequivalenza con il farmaco originator; la pari efficacia terapeutica del primo rispetto a quella del secondo non necessita di essere ulteriormente dimostrata.
Cosa sono i brevetti e perché scadono?
I brevetti servono a favorire l’interesse pubblico, assegnando un monopolio temporaneo all’inventore di un nuovo prodotto, che in cambio deve condividere le proprie conoscenze con tutta la comunità scientifica. Il monopolio temporaneo consente all’inventore di recuperare i costi sostenuti e di ricavare un ragionevole profitto. Al termine del periodo di copertura brevettuale, tutte le conoscenze possono essere utilizzate da chiunque. Nel settore farmaceutico, è proprio al termine della copertura brevettuale che entrano in gioco i generici. Il brevetto è l’unico strumento a tutela delle case farmaceutiche, per combattere fenomeni di “spionaggio”, che renderebbero vani tutti gli sforzi, soprattutto economici. Il brevetto, però, influisce pesantemente sui costi finali di commercializzazione di un farmaco. La vita del farmaco, infatti, non inizia quando compare nelle farmacie o quando viene presentato ai medici di famiglia dagli informatori scientifici, ma 10-12 anni prima che ciò avvenga. È facilmente comprensibile che in questo momento costa molto ma non rende nulla.. Durante questi anni di sperimentazioni varie, il principio attivo viene isolato, perfezionato, testato onde evitare effetti collaterali eccessivi.
Al costo tecnico-scientifico, si aggiunge