Soffre la reputazione di Big Pharma agli occhi dei pazienti. Lo attesta il rapporto annuale Patient View, società di ricerca e consulenza del Regno Unito specializzata nel settore healthcare.
Nel 2016 soltanto il 37,9% delle organizzazioni di pazienti ritiene che l’industria farmaceutica abbia una reputazione aziendale “eccellente” o “buona”, un dato in peggioramento rispetto al 2015 (-6,8%) e al di sotto del dato raggiunto nel 2014 (39%).
Il lavoro si basa sulle opinioni espresse, attraverso dei questionari, da 1.463 associazioni di pazienti in 105 Paesi e riguarda ben 47 multinazionali del farmaco. I risultati sono stati pubblicati di recente nel report “Corporate Reputation of Pharma in 2016: the patient prospective”.
Lo studio suggerisce anche quali sono le mosse cui le aziende farmaceutiche dovrebbero dar seguito per curare meglio la propria reputazione. Sono in tutto quattordici: al primo posto figura “Instaurare buone relazioni con le associazioni dei pazienti” mentre agli ultimi due compaiono “Ispirare il marketing all’etica” e “Gestire meglio le notizie “negative” sui farmaci”.
Il discorso incrocia gli ultimi dati diffusi da Transparency International, Censis, Ispe-Sanità e Rissc a proposito della corruzione del settore sanitario. Grande attenzione anche sul codice degli appalti e ai suoi effetti controversi.
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