Ora AIFA minaccia: come Agenzia regolatoria abbiamo ricordato ai medici che se ci sono irregolarità nelle segnalazioni non saremo noi ad occuparcene ma qualcun altro meno comprensivo. Il velato riferimento è a Nas, Guardia di Finanza e Corte dei Conti che potrebbero individuare profili di reato, «se su certi lotti di equivalenti le segnalazioni aumentano e indirizzano su prescrizioni di farmaci “branded”».
Martedì, 23 Settembre 2014 – Doctor33
«Ribadisco, c’è stato un aumento troppo forte delle segnalazioni di reazioni avverse su pazienti in concomitanza con la prescrizione di farmaci equivalenti.» Il direttore generale dell’Agenzia del Farmaco
Luca Pani è preoccupato. Nel 2014 le segnalazioni dei medici di famiglia sulle schede della Rete nazionale di farmacovigilanza hanno registrato un boom che l’Aifa non rende ancora noto, e l’impennata a fronte di reazioni non gravi ed attese appare anomala. Pani non dà numeri conferma il monito contenuto in un recente comunicato stampa:
«In alcune regioni e in alcune Asl ci sono stati accordi con i medici di famiglia in base ai quali la sostituzione in farmacia di un branded con un equivalente generico non si attiva solo in presenza di una reazione avversa su un paziente segnalata dalla scheda di farmacovigilanza. Ora, in particolare in un’area vasta e in una grande città le segnalazioni sono aumentate in modo abnorme quest’anno e come Agenzia regolatoria abbiamo ricordato ai medici che se ci sono irregolarità non saremo noi ad occuparcene ma qualcun altro meno comprensivo». Il velato riferimento è a Nas, Guardia di Finanza e Corte dei Conti che potrebbero individuare profili di reato, «se su certi lotti di equivalenti le segnalazioni aumentano e indirizzano su prescrizioni di farmaci “branded”».
Pani non precisa l’Asl dove è stato concluso l’accordo. Ma a lui arriva la replica di Silvestro Scotti numero due del sindacato Fimmg: «D’accordo, si può pensare anche alla malafede di qualche medico di famiglia. Ma ricordiamo che al mmg è sempre meno possibile bloccare la sostituzione del farmaco da lui prescritto da parte del farmacista. In regioni come la Sicilia e l’Emilia Romagna, dove al posto della ricetta si stampa il promemoria, i gestionali ormai bloccano la possibilità di segnalare che un paziente ha bisogno del farmaco “branded” perché va incontro a reazioni avverse. Quindi il medico ci pensa due volte prima di forzare il sistema, a meno che non sia necessario. Segnalo poi, per “equilibrio”, un problema generato in farmacia, lo “zapping” da generico a generico, già avanzato da Federanziani: il medico prescrive un equivalente ma a parità di costo il farmacista lo sostituisce mandando talora in confusione il paziente. Qualche anno fa chiesi ad Aifa di fornire i dati sull’incidenza dei farmaci generici “sostituti” in farmacista sull’intera spesa sostenuta dal Ssn per il generico, L’Aifa ha i flussi e Pani mi disse che li avrebbe forniti. Li aspettiamo».
Mauro Miserendino
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