Al fine di «evitare ulteriori allarmismi» l’Istituto poligrafico e zecca dello Stato (Ipzs) ha voluto rassicurare sulla fornitura di bollini farmaceutici, garantita per le urgenze (farmaci oncologici, salvavita, vaccini e nuovi lanci di prodotto) il cui ritardo sarà riassorbito entro la seconda settimana di maggio. Lo si apprende da una nota stampa diffusa dall’Istituto in cui si sottolinea che «come spiegano le stesse associazioni di categoria, in nessuna farmacia si sono registrati casi di carenza».
Ipotesi quest’ultima molto temuta da tutti gli attori della filiera e motivo di appelli e interrogazioni parlamentari ai ministri di competenza (Salute ed Economia e finanza) dal momento che, all’inizio di aprile, 70 milioni di confezioni di farmaci risultavano ferme negli stabilimenti dei produttori poiché mancanti di contrassegna a causa di ritardi nella loro stampa da parte dell’Ipzs. «La quasi totalità dei ritardi registrati rientra nei termini previsti dalle forniture» chiarisce l’Istituto «e la parte residua verrà riassorbita entro la seconda settimana di maggio.
Quanto accaduto nulla ha a che vedere con l’internalizzazione della produzione, peraltro non ancora partita, che, semmai, garantirà il totale monitoraggio in tutte le fasi, ma soprattutto genererà economie di scala tali da consentire l’abbassamento del costo del bollino e l’innalzamento dei livelli di sicurezza». Il bollino, conclude la nota, «certifica l’autenticità del farmaco, permette la sua tracciatura in ogni fase della distribuzione e rendendo possibili eventuali interventi per tutelare la salute dei cittadini e la sua utilità non è in contraddizione con l’entrata in vigore della ricetta elettronica, tant’è che verrà mantenuto in virtù dei dati che indicano l’Italia come il paese in Europa con il più basso livello di contraffazione dei medicinali».