Difesa dell’autorità regolatoria europea sui farmaci (Ema) nei confronti delle accuse giunte nei giorni scorsi dalle pagine del ‘British Medical Journal’, secondo cui l’Agenzia starebbe "proteggendo i profitti delle aziende farmaceutiche, invece delle vite e del benessere dei pazienti, tenendo nascosti i dati sui trial clinici non pubblicati".
In una lettera pubblicata sulla stessa rivista scientifica, l’Ema sottolinea infatti di aver intrapreso diverse azioni a favore della trasparenza a partire fin dall’anno della sua creazione, il 1995. Queste azioni – evidenzia l’Ema – includono la nuova politica di accesso ai documenti, entrata in vigore da novembre 2010, e il lancio dell’European Union Clinical Trials Register, dove vengono archiviate online tutte le informazioni sugli studi in corso.
L’Agenzia ha inoltre lanciato una consultazione sulla pubblicazione dei dati sulla sicurezza provenienti dal database EudraVigilance database e sulla bozza di regolamentazione sulla trasparenza.
Le accuse cui l’Ema risponde erano state lanciate da Peter Gøtzsche e Anders Jørgensen del Nordic Cochrane Centre.
(B.D.C. – 27 maggio 2011 – Pharmakronos)