(Reuters Health) – Big Pharma comincia a usare l’intelligenza artificiale per migliorare l’attività di ricerca di nuovi medicinali. L’ultima a muoversi in questa direzione è GSK, che due giorni fa ha raggiunto un nuovo accordo da 43 milioni di dollari con Exscientia entrando in quella che al momento è una short list che vede aziende del calibro di MSD, Johnson & Johnson e Sanofi. L’obiettivo è quello di sfruttare i supercomputer e i sistemi di apprendimento di queste macchine per prevedere il comportamento delle molecole e la probabilità di ottenere un farmaco utile, risparmiando così tempo e denaro.
“Agli occhi di Big Pharma queste aziende sono essenzialmente biotech digitali che possono fornire partnership e che aiutano a sviluppare la pipeline”, dice Nooman Haque, responsabile delle life science presso la Silicon Valley Bank di Londra.”Se questa tecnologia si dimostrerà efficace, vi saranno M&A con Pharma e una più stretta integrazione di questi motori AI in campo R&D”.
Un terreno da esplorare
Non è la prima volta che le pharma guardano all’ alta tecnologia per aumentare la produttività di Ricerca e Sviluppo. L’introduzione dell’high throughput screening, che utilizzava robot per testare rapidamente milioni di composti, ha generato montagne di accordi nei primi anni 2000, ma non ha risolto le inefficienze nel processo di ricerca. “Anche l’efficacia dell’impiego dell’intelligenza artificiale è tutta da dimostrare, ma sicuramente la dobbiamo sperimentare”, dice John Baldoni, Head of platform technology and science di GSK. Baldoni sta anche assumendo personale con un’adeguata esperienza di calcolo e gestione dei dati, inclusi gli astrofisici. Il suo obiettivo è ridurre il tempo
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry – 4 luglio 2017)
All’inizio di quest’anno GSK ha anche avviato una collaborazione con il Dipartimento statunitense per l’Energia e il National Cancer Institute per accelerare lo sviluppo di farmaci pre-clinici attraverso l’uso di tecnologi di calcolo. Avanzate.
Il nuovo accordo con Exscientia permetterà a GSK di cercare farmaci candidati valutando un massimo di 10 obiettivi correlati alla malattia. GSK fornirà finanziamenti alla ricerca e pagherà 33 milioni di sterline se si otterranno molecole pre-cliniche utili come pietre miliari.
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