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Belluno. Patto con i medici di famiglia. Stretta sulle prescrizioni dei farmaci

Stretta sulle prescrizioni dei farmaci e sull’uso delle prestazioni specialistiche. Sono questi alcuni dei punti del nuovo patto-contratto siglato tra i sindacati dei medici di famiglia (Fimmg, Snami, Smi) e l’Usl 1 Dolomiti.

Il contratto, valido per il solo 2018, prevede alcune razionalizzazioni dettate anche dalla Regione e dal ministero della Salute. In poche parole, con questo contratto i medici di famiglia si impegnano a prescrivere in maniera appropriata visite specialistiche e farmaci e a incentivare l’adesione dei pazienti agli screening e alla vaccinazione antinfluenzale. Se tutti questi obiettivi saranno raggiunti nel corso dell’anno, ai medici arriverà un premio di 4,45 euro per assistito.

«Si tratta del primo patto-contratto dell’Usl 1 Dolomiti, che tiene conto degli obiettivi fissati dalla Regione e dal Ministero», precisa Gianluca Romano, dirigente dell’ufficio Convenzioni dell’Usl. «Il documento intende coinvolgere i medici di assistenza primaria, che, su alcune voci, sono una leva importante».

Se il patto si basa su norme e delibere nazionale e venete, il contratto dettaglia in maniera precisa i macroobiettivi da raggiungere. Ogni singolo professionista è libero di aderire o meno al documento; se lo fa, dovrà rispettare i termini dell’accordo e impegnarsi a raggiungere gli obiettivi, dietro la corresponsione di un compenso.

Tra i punti principali del contratto rientra l’appropriatezza delle prescrizioni farmaceutiche e il mantenimento della spesa farmaceutica pro capite entro gli obiettivi regionali, oltre all’incentivazione dell’uso di medicinali equivalenti. Si tratta, quindi, di scelte che mirano a un risparmio dei costi farmaceutici in generale. A chi osserverà questi criteri, andranno 0,30 euro per assistito.

«Abbiamo anche deciso di coinvolgere i medici di famiglia nella campagna di incentivazione delle vaccinazioni antinfluenzali (per queste il medico riceverà 0.35 euro per assistito) e degli screening del colon-retto, della mammografia e citologico (0,75 euro per paziente complessivi)», dicono dall’azienda sanitaria.

Per quanto riguarda la specialistica, il contratto precisa che «i professionisti, sempre in un’ottica di percorso diagnostico, devono procedere con la prioritarizzazione e la motivazione clinica di tutte le prestazioni specialistiche coerentemente con i protocolli attivati, collaborando alla stesura di linee guida diagnostiche nelle attività ambulatoriali problematiche». Insomma, le prescrizioni di visite o indagini cliniche dovranno rispondere a effettive necessità, con un occhio sempre attento alle liste di attesa.

Per implementare questi comportamenti virtuosi da parte dei medici, l’Usl si impegna anche a organizzare corsi di formazione.

Salutano positivamente questo accordo i sindacati di categoria che lo hanno sottoscritto. «Quest’anno abbiamo dovuto attenerci alle regole stringenti imposteci dalla Regione, per cui non avevamo largo margine di azione. Nonostante queste razionalizzazioni, di fronte a un paziente sempre più anziano, multiproblematico e complesso, il nostro compito resta quello di curarlo in maniera appropriata», commenta Fabio Bortot della Fimmg. (fonte Corriere delle Alpi)

FIMMG – Pubblicato Giovedì, 22 Febbraio 2018

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Redazione Fedaisf

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