Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, è intervenuto, oggi pomeriggio, a Bologna, a un dibattito con i giovani sui temi del lavoro, organizzato nell’ambito della festa della Uil Emilia Romagna. Prima di questo confronto, Barbagallo ha incontrato una delegazione dei lavoratori dell’AlfaSigma coinvolti in un processo di riorganizzazione che riguarda circa 450 addetti.
“Ho manifestato la totale solidarietà ai lavoratori in lotta e la contrarietà al piano industriale: la nostra categoria e la Confederazione sono direttamente impegnate nella vertenza e sono concretamente al fianco di tutti i lavoratori interessati per chiedere all’azienda di fare un passo indietro e di ridiscutere con il Sindacato il progetto presentato che per noi è inaccettabile. Insieme alla categoria stiamo chiedendo una drastica riduzione degli esuberi e l’utilizzo di tutti gli strumenti per tutelare i lavoratori”.
Barbagallo ha poi proseguito: “Sono stato invitato e ho partecipato con grande piacere all’iniziativa odierna organizzata dalla Uil Emilia Romagna perché bisogna andare incontro ai giovani e rispondere ai loro bisogni anche facendo ricorso a percorsi e linguaggi a loro familiari. Contemporaneamente, è stata anche l’occasione per ribadire il nostro impegno a favore dei lavoratori dell’AlfaSigma.
La Uil – ha concluso Barbagallo – ha sempre un solo e unico obiettivo: tutelare i diritti e gli interessi dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani”.
N.d.R.: “La Fondazione Golinelli nasce a Bologna nel 1988 per volontà dell’imprenditore e filantropo Marino Golinelli. Oggi è un esempio unico in Italia di fondazione privata totalmente operativa, ispirata al modello delle fondazioni filantropiche americane, che si occupa in maniera integrata di educazione, formazione e cultura per favorire la crescita intellettuale ed etica dei giovani e della società e con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo sostenibile del nostro Paese. Opificio Golinelli è la nuova cittadella per la conoscenza e la cultura di Bologna. Ha richiesto un investimento complessivo di 12 milioni di euro, si sviluppa su 9.000 mq e accoglie circa 150.000 visitatori l’anno. I numeri attesi e il modello culturale ne fanno uno tra i più grandi laboratori sperimentali a fine didattico nel campo delle scienze e della tecnologia e un centro di rilevanza nazionale e internazionale“.
Così il sito dedicato descrive la Fondazione e l’Opificio Golinelli. Oggi l’imprenditore e “filantropo” Marino Golinelli, o chi per lui, licenzia 456 lavoratori, fra questi ben 274 informatori scientifici. Sensibilità vorrebbe che in un momento come questo un sindacato non avesse a che fare con nulla che potesse collegarlo a Golinelli, neppure in un area per eventi. Possibile che a Bologna non ci siano altri spazi? Cosa mai possono pensare i lavoratori licenziati? Il sindacato già in crisi di credibilità dà un ulteriore colpo alle speranze di quei lavoratori che dovrebbe rappresentare.